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“PRIMA CHE IL BUIO CI INGHIOTTA...”

Aperto da Sardosono, Mercoledì, 07 Maggio 2025, 02:45:47

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Sardosono


"PRIMA CHE IL BUIO CI INGHIOTTA..."
ovvero
COME USARE IL FOVEON IN MODO IMPROPRIO



Prendendo spunto dalle "FOTO IMPOSSIBILI" di Davide, vi presento alcune immagini che secondo me rappresentano l'uso più improprio che io abbia mai fatto del FOVEON, anche se si è trattata di una scelta pienamente consapevole, motivata da ragioni "espressive".

PREMESSA

Come alcuni di voi già sapranno, personalmente rientro tra coloro che sostengono che le fotografie, come qualsiasi altra forma espressiva, non necessitano né di titoli, né di spiegazioni, né ancor meno di inquadramento contestuale, e anche le foto che vado a postare non fanno eccezione.

Tuttavia, ritengo opportuno fornire il contesto che mi ha portato a realizzare questi scatti, non perché sia utile per la fruizione delle immagini, ma soltanto per spiegare il perché io abbia scelto proprio il Foveon per questa particolare situazione di ripresa, cioè la meno tecnicamente indicata tra tutte le attrezzature che avevo a disposizione in quel momento.

CONTESTO

Da oltre trent'anni a Cagliari si è instaurata una sorta di "tradizione" riguardo l'orario di accensione e spegnimento dell'illuminazione stradale, che viene impostata soltanto due volte all'anno: nella seconda metà di maggio e nella seconda metà di novembre. Ciò comporta una serie di evidenti disagi per l'inadeguatezze dell'illuminazione cittadina, più o meno gravi a seconda del periodo dell'anno. L'assurdità più evidente si manifesta al momento del ritorno all'orario solare, quando per quasi un mese la città si ritrova nel buio totale per circa un'ora al giorno.

Infatti, a partire da fine ottobre e per circa quattro settimane, al tramonto del sole la città rimane illuminata unicamente dalle luci delle vetture e da quelle dei negozi. Il che significa che per circa un'ora al giorno, nelle strade dove NON vi sono negozi (e dove solitamente vi è anche scarso traffico stradale) per camminare in sicurezza sui marciapiedi è necessario avere con sé una torcia, perché quella del telefono generalmente non è sufficiente. Può sembrare assurdo, ma vi assicuro che è così ogni anno, e va avanti in questo modo dalla metà degli anni '90, qualunque sia il colore politico dell'amministrazione cittadina. E fino ad oggi non sono ancora riuscito a scoprire quale sia la ragione di tale insensatezza.

RIFLESSIONE FOTOGRAFICA

Una sera dello scorso mese di ottobre, sono quindi uscito prima dell'imbrunire con l'idea di fotografare la stranezza della vita cagliaritana... all'imbrunire! Ossia quel momento surreale che precede il buio profondo nel quale la mia città rimane avvolta per quasi un'ora al giorno per ben quattro settimane all'anno.

Sono abituato a fotografare la notte, anche col buio pesto, ma in quei casi sto cercando la luce nel buio, oppure il buio nella luce (che non è la stessa cosa), mentre qui la situazione è molto differente: infatti non si tratta di restituire la percezione del buio in quanto tale, bensì "l'adattamento della vita al buio che sta scendendo", o per meglio dire «la stranezza di quei momenti nei quali il cagliaritano cerca di sfruttare gli ultimi scampoli di "quasi buio", prima che diventi davvero buio». Lo so, sembra un'idiozia, eppure è esattamente quel che fanno i cagliaritani in quel periodo dell'anno all'imbrunire: si attardano fino all'ultimo secondo di... "quasi buio".

Comunque, non avendo mai tentato nulla di simile in precedenza e non avendo dunque alcuna esperienza al riguardo, dovevo innanzitutto riflettere.

Ma la riflessione è stata breve: «Non ho proprio idea di come rendere "il buio che incalza e che affretta", e quindi spero che mi verrà in mente qualcosa sul momento e sul posto. Ma di sicuro non mi sarebbe di aiuto portarmi appresso l'attrezzatura fotografica che se la cava meglio in scarsa luce. Al contrario, porterò con me proprio la fotocamera che più di tutte va progressivamente in affanno al diminuire della luce disponibile, ossia... IL FOVEON.»

Sono quindi uscito di casa prima dell'imbrunire, avendo con me in tasca soltanto portafogli e cellulare (ormai ne siamo schiavi, ahinoi), tenendo in mano la SD-Quattro col 50mm f1.4 montato su, e con la speranza di riuscire a riportare a casa quattro o cinque scatti utili a rappresentare quella sensazione che avevo in mente.

La fotocamera l'ho impostata in manuale, a 6400 ISO, esposizione media, f1.4 a 1/1000' (solo in pochi casi ho ridotto a 1/500), e mi sono affidato all'istinto. Di scatti utili ne ho riportato addirittura sette, che posto qui di seguito, in ordire di scatto, ossia di "buio che avanza". Sono tutte immagini in bianco e nero, e ovviamente (anche se dovrebbe essere superfluo dirlo), il trattamento in post è strettamente in funzione di quel che avevo in mente. Per quanto mi riguarda, in assoluto sono soltanto parzialmente soddisfatto del risultato, ma comunque è andata assai meglio di quanto mi aspettassi quando sono uscito di casa, quindi nella sostanza è andata bene.




PRECISAZIONE

Ma prima di passare alle fotografie, voglio però sottolineare una cosa che mi preme moltissimo e che ho detto molte volte, ma preferisco ripeterla: a me interessa sempre e soltanto quel che "io" vedo nelle immagini che produco. In altre parole, non mi preoccupo minimamente e non mi interessa affatto che gli altri vedano in quelle immagini ciò che io vi vedo. Anzi, non mi interessa proprio quel che gli altri ci vedono: mi basta che vi vedano qualcosa, qualunque cosa sia, e per me quella è una buona foto. Fotograficamente non intendo né ho mai inteso "comunicare qualcosa", neppure a livello di "riflessione", né di semplice "suggerimento", altrimenti cesserebbe di essere "Fotografia" per diventare "comunicazione multimediale". Perché quel che ognuno vede nelle immagini che osserva è assolutamente soggettivo, esattamente come è soggettivo per l'autore stesso. Questo è il mio pensiero.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono


In tutte le foto, tranne quella del supermercato, sembra esserci molta ma molta più luce di quanta ve ne fosse in realtà, ma se avessi sviluppato per rispettare il livello di luce percepito, le immagini sarebbero state sostanzialmente quasi nere. Ho quindi aggiunto una vignettatura per cercare di compensare la cosa in qualche modo.

Solo la foto del supermercato è quasi corretta, ed infatti è l'unica dalla quale si percepisce bene che l'esterno è sostanzialmente del tutto buio. In pratica, quando ci si incrocia sul marciapiede, gli "scontri" si evitano più grazie all'udito che alla vista. E NON É UNA BATTUTA!!!

Tutte le foto sono in dimensione originale, quindi basterà fare click destro per selezionare "apri immagine in nuova scheda" e potrete "ammirare" al 100% il rumore che le pervade e che, secondo me, sembra quasi una "retinatura per stampa offset", procedimento ormai in disuso da lungo tempo anche sui quotidiani (da una trentina d'anni, mi sembra).



SIGMA SD-QUATTRO + 50mm f/1.4 - ISO 6400 - f/1.4 - 1/1000 o 1/500














Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Tino84

Secondo me sono decisamente riuscite e rendono bene l'idea  :)

Sono d'accordo con te anche sull' "uso improprio" del mezzo  :))

Rino

Credo che le cose, qualsiasi cosa, usate in maniera impropria, per scelta o per caso, abbiano portato a risultati inaspettati ed interessanti. Queste foto mi piacciono e trovo incredibile l'attualità del loro stile visto che oggi molti fotografi impestano FB con foto in BN sottoesposte, mosse, sfocate e piene di finta grana, cosa che non hai dovuto fare con il Foveon.  ;)

Mi piacciono.

BeSigma

Mi piace l'idea, resa perfettamente negli scatti...
In fondo credo che, nella rappresentazione di un idea, lo strumento conti molto meno dell'idea stessa.

Qui, quel che si voleva rappresentare, è stato perfettamente ottenuto, mi piace molto anche la scelta della vignettatura che indirizza ancor meglio l'attenzione sull'idea che, come Antonello ci ricorda, non avrebbe bisogno di titolo.
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/