Ciao otrebor61 e benvenuto nel forum!
@leleros
Ci sono quattro tipi di "problemi" legati alla maf, correlati ma indipendenti fra loro, che purtroppo vengono mischiati facilmente l'un per l'altro, in un gran calderone di molte idee ben confuse. Cercherò di essere breve quanto possibile ma esaustivo.
Il primo riguarda il corretto allineamento degli specchi e interessa la SD15 (moltissimo, due corpi su tre), la SD14 (meno, circa uno su tre) e la SD1 Merrill (molto meno, circa uno su cinque). Questo problema non risulta essersi mai presentato su SD9, SD10 e SD1 normale (NON Merrill) perché tutte queste macchine venivano testate e tarate una per una in fabbrica. Tutt'ora, negli USA (dove la Sigma è presente direttamente, unico paese al mondo oltre al Giappone) le SD15 sono ancora in listino ed in vendita e non presentano il problema, né loro né le SD1 Merrill. Perché?... Semplice, perché le tarano prima di venderle! Ma, si badi bene, i prezzi sia di listino, sia reali di vendita, sono sempre stati e sono tutt'ora ben più alti che in Europa. Per chi non ci crede, ecco il link:
http://www.sigmaphoto.com/cameras/dslrfaccio notare che per ottenere i prezzi di "strada" reali negli USA dovete togliere non più del 20% ed aggiungere il 6% di tassa locale intrastato.
Il secondo problema riguarda la criticità della maf del foveon, cinque volte superiore al mosaico (non solo i bayer, tutti i sensori a mosaico, compresi gli x-trans). E' una questione di fisica ottica, non di qualità del prodotto. Anzi, per essere precisi, il fatto è che non è la maf del foveon ad essere critica, bensì è il sensore a mosaico ad essere ben cinque volte più tollerante per la maf e per il micro mosso, per via dello stesso processo di demosaicizzazione. Per essere chiari, nel foveon un micro mosso di UN SOLO PIXEL lo vedi come un pugno in un occhio; in un sensore a mosaico, invece, un micro mosso di DUE pixel non lo noti neppure, per via della "spalmatura" di informazione che "attraversa" appunto ben due pixel in ogni direzione. Solo se il micro mosso interessa almeno TRE pixel si comincia a notare, ma sarà comunque sempre meno fastidioso di quello di UN solo pixel sul foveon. Questo perché, come se non bastasse, davanti a quasi tutti i sensori a mosaico è presente il cosiddetto filtro antialiasing, che altro non è che un insieme di micro lenti il cui unico scopo è.... generare una sfocatura ottica intenzionale di circa 1.5 pixel.
La conseguenza di tutto ciò è che anche il miglior sistema autofocus a contrasto di fase non è all'altezza della separazione di cui è capace il foveon. Può meglio capire il problema chi ha mai fatto macro fotografia con pellicola piana su banco ottico: un cas...ino!

Terzo problema. Paradossalmente, quando finalmente hai una SD15 (o una SD14) perfettamente tarata, può sembrare che i risultati in termini di nitidezza peggiorino!!!

In realtà, ciò che avviene è che l'ottica viene adesso messa alla frusta e, se non è all'altezza, l'insufficiente risolvenza viene portata a nudo, non essendo più nascosta dall'imprecisione della maf. Non è facile, per un occhio che non abbia abbastanza esperienza al riguardo, distinguere al volo se si tratta di maf imprecisa o se invece è il sensore che sovrarrisolve l'ottica. Non solo, ma anche il più piccolo micro mosso viene messo a nudo allo stesso modo.
Quindi, la risposta alla tua domanda
...devo leggere che una 15 con specchi riallineati o calibrati o perfetti di fabbrica DEVE comportarsi apprezzabilmente con lo zoom in questione?
è la seguente: certamente sì, ma questo vuole anche dire che rivelerà impietosamente l'eventuale inadeguatezza dell'ottica. Non conosco il 18-200, ma, se non ricordo male, Igna Besigma mi ha detto che sulla SD1 è MOLTO al di sotto della risolvenza necessaria, mentre sulla SD9 si comporta in maniera dignitosa. Quindi l'ottica è sicuramente al limite e per sapere come si comporta sulla 14 e la 15 bisogna chiedere a lui, che certamente ha fatto prove a sufficienza per dare una risposta certa.
NOTA. Il 18-200 che viene venduto in kit con la SD1M è marcata II e dicono essere tutta un'altra ottica, completamente diversa dalla prima serie.
Quarto problema: l'accoppiamento dell'autofocus fotocamera-obiettivo. Tale problema esiste solo nei sistemi di autofocus a contrasto di fase di tipo "predittivo" (come sulle sigma SD14, SD15 e SD1); se la rilevazione della maf avviene invece per picco di contrasto (SD9 e SD10) o direttamente sul sensore (come su tutte le DP) allora non c'è da preoccuparsi di questo aspetto.
In sintesi, mettere a fuoco l'ottica consiste sostanzialmente nel rilevare la posizione che genera il massimo contrasto, cosa che si può fare fondamentalmente in due modi: a) spostare lentamente il gruppo ottico fintanto che il contrasto aumenta, aspettare che cominci di nuovo a diminuire e quindi tornare indietro (rilevazione del picco); b) misurare non solo il grado di contrasto ma anche la "velocità" con cui aumenta, in modo da "prevedere" il picco e, una volta raccolti dati sufficienti per fare la "previsione", mandare l'ottica direttamente nel punto "calcolato" ad alta velocità (predizione del picco).
Il sistema b) è ovviamente MOLTO più veloce del sistema a), non solo perché non ha bisogno di tornare indietro, ma anche perché in media il 70% della corsa viene fatta ad alta velocità. Come precisione a) è leggermente meglio, ma di solito non c'è molta differenza. Dunque, il sistema predittivo è nel complesso preferibile, giusto? Non proprio. Il fatto è che per mandare l'ottica al punto calcolato (ad alta o a bassa velocità non cambia nulla) è necessario conoscere ESATTAMENTE la risposta meccanica dell'ottica, e... qui casca l'asino. All'interno di ogni ottica è memorizzato l'esatto comportamento meccanico IDEALE della lente, ed il sistema di elaborazione della fotocamera usa queste informazioni con precisione,quindi se cambiamo ottica la fotocamera sa come regolarsi. Ma se prendiamo 100 esemplari della STESSA ottica, solo il 25-30% di questi si comporterà in modo ideale, cioè come descritto nella tabella parametrica memorizzata all'interno. In tutti gli altri ci sarà uno scostamento, più o meno apprezzabile, ed in una certa percentuale di esemplari (tra il 5 ed il 10%) sarà addirittura marcatamente sballato.
Un tale problema è già seccante con un sensore a mosaico, ma, per le ragioni esposte sopra, è un incubo nel caso del foveon.

Se ci capita un'ottica simile, per risolverlo c'è una sola cosa che si può fare, a patto che l'obiettivo sia recente: tararlo ad hoc per mezzo dell'USB-Dock. Ma su questo passo la palla ad Italo, che può parlarne assai meglio di me.
PS Tre "pistolotti" in un solo giorno... Si vede che sono tornato, eh?
