Hobbit, ti capisco. Attualmente, avendo bisogno di fare esperienza e di ritagliarla tra le preminenti esigenze della famiglia, della professione e del cane, mi regolo così: porto sempre con me la macchina, se vado a lavorare in auto scelgo l'obiettivo senza preoccupazioni di peso e ho il cavalletto sempre nel bagagliaio, se vado in bicicletta un solo obiettivo leggero, il 30 o il 17-50. A volte non la tocco neppure, il più delle volte faccio pochissime foto, qualche volta mi concedo di più. È vero che non sempre c'è una situazione in cui vale la pena fotografare ma è anche vero che tante volte mi sono detto "Ah, se avessi avuto la macchina!"
Devo anche dire che al mio attuale stadio di evoluzione, o meglio di immaturità fotografica, preferisco fare pratica quotidiana di soggetti che NON mi coinvolgono troppo, perché quando il soggetto mi ispira, rischio sempre di trascurare qualche particolare importante che il mio cervello non ha ancora metabolizzato. Così preferisco arrivare all'appuntamento con i prossimi capitelli con un po' di ore di volo. Oltretutto, "guardando" si scopre sempre di più. Il tempo è poco ma in fondo, per le mie cose, ho sempre amato gli interstizi delle giornate.