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Fotografare i neonati

Aperto da Pinus, Giovedì, 15 Agosto 2024, 22:49:46

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Pinus

Dato che se tutto va bene tra qualche mese diventerò papá di una bambina, vorrei sapere se c'è tra di voi qualcuno esperto di fotografia di neonati

Eros Penatti


Rino

Citazione di: Pinus il Giovedì, 15 Agosto 2024, 22:49:46Dato che se tutto va bene tra qualche mese diventerò papá di una bambina

Congratulazioni a te ed alla futura mamma! <3
Purtroppo non so darti consigli speciali né professionali: lavora a luce ambiente, armati di pazienza e fai molti scatti per poi scegliere i migliori da conservare.

BeSigma

Auguroni... sono papà anche io da poco (2 anni) e non saprei che dirti 😅

Io sono iscritto alla piattaforma "fuori fuoco" dove si tratta l'argomento... ma credo si trovino tanti micro corsi su Youtube

Divertiti a fare il papà,  è fantastico 😍
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

Pinus

Grazie a tutti, anche per gli auguri  ^-^

Tino84

Congratulazioni ai papà  :bat:

Vado fuori tema un poco, ma vorrei chiedervi: voi neo-genitori, avete sempre saputo, vi siete sempre immaginati come padri?
O vi ci siete "trovati", demandando la questione alla compagna, sapendo di farvi trovare disponibili alla genitorialità?

Io non ho mai pensato alla mia eventuale paternità, né mi riesco ad immaginare come padre, ma alla domanda se voglio dei figli non so rispondere di no. Ho letto in giro che per il padre è meno consueto realizzare il voler avere dei figli, se non di fronte all'atto compiuto, per voi come è stato?

BeSigma

Bella domanda, argomento importante...

Io ho desiderato diventare padre dopo i 35 anni, quando ho realizzato che ogni esperienza, lavoro, gioie, sarebbero state affini a se stesse...

Un figlio è l'idea naturale che la vita vada oltre noi stessi.

Per il resto una cosa è voler essere papà, un'altra è essere padri... padri ci si diventa giorno per giorno, gioia per gioia e difficoltà per difficoltà, una alla volta  :si:
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

Rino

Non mi sono mai sentito pronto per essere padre né ne avevo il desiderio. Ero contento di essere finalmente libero di godermi la vita con mia moglie. Anche il miglior bambino del mondo ha bisogno di cure, attenzioni e tempo (se non ci sono problemi). Mia moglie, invece, come la maggior parte delle donne, lo voleva subito, ma non mi ha mai voluto forzare la mano. Ho rimandato per anni - 5 per la precisione - resistendo alle pressioni psicologiche di tutti i familiari, in particolare i futuri nonni, ed alle domande "Nessuna novità?", "Ma ci sono problemi?", "Avete provato ad andare da uno specialista?" come se la mancanza di figli fosse di sicuro dovuta a qualche problema fisico (sembrava inconcepibile che uno potesse non volerli). Poiché la maggior parte delle coppie sposate che frequentavo all'epoca aveva problemi ad avere figli, mi dissi "Vuoi vedere che ci sto tanto attento e forse io o mia moglie abbiamo problemi?". Ne parlai con mia moglie che fu d'accordo nel "non starci più attenti". Inutile dire che rimase incinta subito. Non posso dire di essere rimasto folgorato alla nascita di mia figlia e di aver improvvisamente sentito la paternità, ma ho adattato la mia vita con molta naturalezza a lei ed alle sue esigenze di neonata pur portandola sempre con me e continuando a fare le cose che dovevo fare. Se disegnavo al tavolo da disegno, mettevo la culla sotto al tavolo e le parlavo, se andavo a stampare le foto, la portavo in camera oscura, alle 17 la mettevo a sedere sul mobile della cucina e le preparavo pane e pomodoro, ovviamente combattevo coi pannolini e (pochi) rigurgiti com'è normale che sia, ma lo facevano ridendo. Crescendo, io e mia figlia siamo diventati inseparabili. Ero io che andavo a riprenderla a scuola e parlavo coi professori. Passavamo le ore sul lettone a fare le "storie a bivi" (non le raccontavo favole, ma mi piaceva coinvolgerla nel gioco meglio dei videogame che ancora non esistevano). Mi sono separato dalla mamma e lei, grande abbastanza per avere voce in capitolo davanti al Giudice, scelse di restare con me.

Met

Auguri!

L'unico consiglio che mi sento di darti è quello di avere sempre la macchina fotografica a portata di mano (oggi è più facile, perché abbiamo sempre lo smartphone in tasca). Le situazioni per gli scatti migliori arrivano sempre inaspettate e fugaci.

A suo tempo feci qualche foto "in posa" di mio figlio, da regalare ai parenti, ma le migliori sono quelle catturate al volo. Avevo due gatti, Sebastiano e Margherita, che mi hanno fatto da assistenti per compore gli scatti migliori: ho una foto di Sebastano, sdraiato accanto a mio figlio, che mi guarda con faccia allibita, come a dire "Ma chi mi hai portato in casa? E adesso?"; gli ha voltuto subito bene, comunque. Margherita invece, faceva da vice mamma e accudiva mio figlio nei momenti in cui dormiva e noi ci staccavamo un po' da lui per riprendere il fiato nella stanza accanto: lei lo vegliava e si strusciava accanto a lui per coccolarlo. Foto vecchie, imprefette, con la luce che c'era, ma le più belle tra quelle che conservo.
È bello cio che piace senza concetto.

Ginni

Mio figlio il più grande ha 30 anni, la seconda 25 sono stati gestiti da piccoli con la pellicola, la prima digitale l'hanno vista nel 2002 una Nikon Coolpix 700 da 2,1 Megapixel.
Allora usavo il flash riflesso sul soffitto per fotografarli in interno.
Non ti oreoccupare per le foto saranno comunque bei ricordi.

Per la paternità per me non è stato un problema ma un normale svilupparsi della vita, avevo 29 anni e i pochi problemi che ho avuto sono venuti più avanti quando sono diventati grandi.

Pinus

Citazione di: Tino84 il Sabato, 17 Agosto 2024, 10:33:00Congratulazioni ai papà  :bat:

Vado fuori tema un poco, ma vorrei chiedervi: voi neo-genitori, avete sempre saputo, vi siete sempre immaginati come padri?
O vi ci siete "trovati", demandando la questione alla compagna, sapendo di farvi trovare disponibili alla genitorialità?

Io non ho mai pensato alla mia eventuale paternità, né mi riesco ad immaginare come padre, ma alla domanda se voglio dei figli non so rispondere di no. Ho letto in giro che per il padre è meno consueto realizzare il voler avere dei figli, se non di fronte all'atto compiuto, per voi come è stato?

Una bella domanda. Io mi sento molto in linea con @BeSigma

Nella primavera di quest'anno ho realizzato che qualunque altra cosa avrei potuto fare nella vita non sarebbe valsa tanto quanto quella di creare una propria famiglia, dare la vita, e la mia compagna era d'accordo con me.

Detto fatto, è stato semplice per fortuna, quindi anche un po' inaspettato, al punto che all'inizio è stato un po' uno shock per qualche giorno, l'ho saputo poche ore prima di andare ad un concerto dei Metallica qua a Milano e devo dire che del concerto non ho nessun ricordo, la testa era altrove.

Ora però sono molto contento, penso sia una cosa magnifica questa del ciclo della vita.

Colgo l'occasione anche per ringraziare tutti quelli che mi hanno dedicato del tempo per darmi i loro consigli e anche chi ha voluto condividere cose così personali con tutti noi



EXCEL

complimenti pinus, i miei semplici e pochi consigli:

Tieni la macchina fotocamera con la batteria inserita in un posto a portata di mano (ma non a portata di bambino quando inizierà a camminare  ^-^ ). Impostala con la raffica e 400/800 iso.
www.roberto-monachello.com
Sigma SD15 + Sigma 18-200 C

Tino84

Vi ringrazio per aver condiviso pensieri così intimi e personali, grazie mille a tutti  :si:  ^-^

Met

Ciao Tino, vado un po' fuori tema anch'io e condivido la mia risposta.

Credo che la paternità abbia molto a che fare con la volontà, con una presa di posizione su molteplici piani, fin dal concepimento.
Più ci si mette in discussione, più ci si interroga e più il processo sarà lento e ponderato. Capisco molto bene la tua domanda.

Al di là delle capacità economiche, del mondo devastato che stiamo lasciando in eredità ai nostri figli e del fatto che ti cambia completamente le abitudini di vita, c'è la questione dell'eredità, quella psicologica, generazionale.
Sembra, che l'affermazione biblica "le colpe dei padri ricadranno sui figli fino alla terza e alla quarta generazione" vada tradotta con più precisione in "le colpe dei padri perseguiteranno, tormenteranno i figli...".
Cosa voglio passare avanti e cosa voglio risparmiare alla mia progenie?

Certo, tutto questo non è un processo obbligatorio ai fini della mera riproduzione e, mica a caso, il proverbio dice che la madre degli imbecilli è sempre incinta (e il padre sempre disponibile alla copula).

E dopo, sarà comunque divertente rivedersi in atteggiamenti (non patologici) che abbiamo biasimato nei nostri genitori.

Cambiano completamente i punti di riferimento: dobbiamo accogliere questo cambiamento e rispondere a sfide impegnative, che richiedono una presenza totale e continua.
A un certo punto però bisogna anche buttarsi, affidarsi (alla Provvidenza, alle Forze Cosmiche, ...) e fidarsi del proprio partner, perché il tempo passa e poi, se ci rimuginiamo sopra troppo, si chiude la finestra utile per figliare.


Quando è successo a me, per quanto lo desiderassi, mi sono comunque spaventato molto.
Una paura sana, che mi ha spinto a cercare di tirare fuori il meglio da me, con tutti i miei limiti e condizionamenti.
È bello cio che piace senza concetto.

Pinus

Citazione di: Met il Lunedì, 19 Agosto 2024, 14:01:51A un certo punto però bisogna anche buttarsi, affidarsi (alla Provvidenza, alle Forze Cosmiche, ...) e fidarsi del proprio partner, perché il tempo passa e poi, se ci rimuginiamo sopra troppo, si chiude la finestra utile per figliare.


Quando è successo a me, per quanto lo desiderassi, mi sono comunque spaventato molto.
Una paura sana, che mi ha spinto a cercare di tirare fuori il meglio da me, con tutti i miei limiti e condizionamenti.

Sono d'accordo, dopo ver rimandato per anni ad un certo punto ti rendi conto che il momento perfetto non arriverà mai