«Homo sum, humani nihil a me alienum puto», è questo il sentimento.
Certamente, comprendo bene quel che intendi portare come elemento di riflessione e figurati se non lo condivido, essendo io - per di più e come ben sai - cristiano evangelico: chiamarsi fuori dal male del mondo ritenendolo qualcosa di estraneo al proprio animo è l'Errore per eccellenza dell'Uomo, quello che lo porta alla perdizione eterna.
Mi è quindi chiaro il tuo intento, al punto che l'ho dato per scontato e ciò potrebbe aver reso poco comprensibile quel che ho scritto, quindi provo ad esprimerlo più esplicitamente: sono ben consapevole che in fondo al mio animo si celano gli stessi istinti di un killer seriale o il sentire di un Hitler; ma - perdona l'estremizzazione dell'esempio che scelgo, ma è finalizzata alla chiarezza - non per questo ritengo di dover né apprezzare né solo considerare l'espressione artistica delle mutilazioni inferte da Jack lo squartatore alle sue vittime, non ostante il suo intento fosse probabilmente proprio questo.
Pertanto, l'opera dell'uomo NON è MAI separabile dall'uomo che la compie/produce, IMO, perché l'uomo si manifesta mediante le proprie opere. L'unica separazione la faccio quanto al giudizio morale: il giudizio lo esprimo sempre e soltanto sull'opera e mai sull'uomo, perché il giudizio sull'uomo lo lascio ben volentieri a Dio cui solo spetta!
