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Buon Natale, Dp3 quattro.

Aperto da pasqualepreiti, Domenica, 25 Dicembre 2016, 14:45:17

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pasqualepreiti

Citazione di: Sardosono il Lunedì, 26 Dicembre 2016, 15:35:53
Belle le immagini e inoltre davvero molto stuzzicante l'argomento!  :si:

Citazione di: pasqualepreiti il Lunedì, 26 Dicembre 2016, 01:12:24
questo ragazzi è un bell'argomento...
mi piacerebbe parlarne insieme,magari davanti ad uno scenario simile, bloccando qualche bel momento con il foveon... 
ad ogni modo spesso penso se effettivamente io non esageri, soprattutto nei tramonti, con la "drammaticità" dei colori...
in realtà cerco sempre di non creare nulla di artificioso, secondo i miei canoni e secondo la mia percezione della realtà...

mi chiedi se faceva caldo?
No, freddino piuttosto, un vento molto fastidioso, ma uno stupore nel gustarmi quei colori in solitudine che non ha prezzo.

Il discorso che fai tu, Italo, lo capisco e per certi versi lo riconosco, però ti assicuro che la realtà, almeno di quello che fotografo, non è per nulla monotona; vivo in un luogo ed una realtà paesaggistica che considero un miracolo ogni volta che percorro una strada o che mi affaccio dalla finestra per giudicare il tutto monotono; ogni volta che mi trovo davanti a qualcosa che cattura la mia attenzione e la mia immaginazione, mi sembra incredibile ciò che la natura possa fare, anche per alcuni istanti irripetibili allo stesso identico modo.
Quando qualcuno guarda una foto di un tramonto scattata da me, magari avendo visto anch'esso quel tramonto in diretta, si domanda se io non abbia "ritoccato" l'immagine prodotta dalla macchina; tuttavia, allo stesso tempo, dimentica di domandarsi se anche lui abbia visto ed osservato con attenzione, come me, ogni singolo istante per tutta la sua durata quel fenomeno particolare che è il tramonto (o l'alba).

Quando non avevo il foveon mi affidavo in automatico alla macchina e comunque difficilmente riuscivo ad ottenere una riproduzione reale e fedele di ciò che vedevo, adesso almeno posso intervenire riuscendo a raggiungere praticamente il mio obiettivo senza perdita di qualità (lavorando sul raw) e con i colori che piacciono a me.

Pur riconoscendo che non tutti i tramonti che scatto riproducano un'assoluta fedeltà cromatica, posso garantire che moltissimi di essi lo fanno e che ne ho visti tanti anche di più surreali e incredibili con i miei occhi, ma ahimè senza avere dietro il foveon...
spero solo che i miei scatti non travalichino mai il limite di un paesaggio post-nucleare... ma onestamente non credo di essermi mai spinto a  questi livelli .

Diciamo che io agisco in questo modo...
non riuscendo a catturare sempre il momento più estremo di un tramonto, quello che può verificarsi anche solo per qualche secondo in un'intera serata o in dieci tramonti, lavoro lo scatto secondo quelli che sono i miei gusti e quello che è il mio vissuto davanti a decenni di tramonti, rispettando i limiti di uno scenario cromatico reale e del quale almeno una volta nella vita sono stato testimone.
Il tutto sempre secondo il mio parere e senza voler estendere la mia convinzione a nessuno.

Citazione di: Italo il Lunedì, 26 Dicembre 2016, 11:06:11
Ecco, questo probabilmente sarebbe il modo migliore per evidenziare le personali differenze nell'interpretazione dell'inquadratura.... mi piacerebbe portare un registratore vocale per descrivere ciò che può apparire marginale nella scena di ogni scatto, in questo caso: il colore del mare, la visibilità delle onde e delle pietre in primo piano e quant'altro di poco significativo si veda.... mi rendo conto della difficoltà di descrivere in breve tempo ciò che può cambiare in pochi attimi, ma il metodo è stato pensato per riprese più "rilassate".
Dopo uno sviluppo delle immagini "a sentimento", sono certo che, ascoltando la registrazione, si noterebbero apprezzabili differenze.

Ottime considerazioni, che condivido ed al cui riguardo avrei moltissime opinioni a sostegno da esprimere,
ma se comincio faccio notte al computer per rispondere!  :))  Magari nei prossimi giorni, se trovo il tempo....   ::)

Mi limito a buttarvi lì uno spunto di riflessione (assolutamente OT) su un aspetto collaterale che invece non viene mai toccato sul nostro forum (per fortuna, evidentemente tutti lo diamo per scontato), ma che ritengo sia sano e raccomandabile avere ben chiaro ed esplicito e pertanto lo vado ad esporre.

La "non disputabilità dei gusti" sulla quale tutti concordiamo si riferisce sempre e soltanto alla sola forma estetica dell'espressione (qualunque espressione, non solo fotografica), ma non può certamente essere estesa ai contenuti. Il "contenuto" dell'espressione, infatti, non soltanto è ben "disputabile" ma dovrebbe anzi essere oggetto di giudizio esplicito, etico e morale.

Se questa affermazione vi lascia perplessi al primo impatto è solo perché l'ho espressa in modo generico, ma basta un esempio concreto per dissolvere ogni dubbio; pensate per esempio alla istigazione alla violenza o alla pornografia minorile o a qualunque altra forma di aberrazione umana: certamente non vi è né vi può essere alcuna giustificazione, né artistica né di gusti né di qualunque altra natura. Non credo serva aggiungere altro.

In conclusione, il "contenuto" dell'espressione non solo NON è affatto "insindacabile" ma anzi è dovere etico e morale dell'individuo sottoporlo al proprio personale vaglio categorico e, quando è il caso, rifiutarlo altrettanto categoricamente; e tale vaglio è - questo sì - assolutamente insindacabile essendo parte distintiva della natura umana (e per chi come me crede in Dio, tale imperativo proviene direttamente dalla scintilla divina che è in noi). Solo dopo l'accettazione del contenuto entra in gioco la non disputabilità delle scelte estetiche ed espressive.

Come ho detto all'inizio, questo argomento per fortuna non è oggetto di discussione neanche accademica o filosofica sul nostro forum (ma non così è su altri siti), quindi non serve sollevare la questione; ma l'ho voluta buttare lì, cogliendo l'occasione, perché penso che anche le cose che si danno per scontate non faccia male puntualizzarle almeno una tantum!
Spero mi perdonerete l'OT!  O:-)

Chiarissimo :-)

clax

Questa discussione mi piace e provo a dare il mio contributo.
Naturalmente tutto di una foto è giudicabile, e credo che il primo ad
auspicarlo sia proprio l'autore.
Non è giudicabile la scelta del soggetto, per esempio un gatto
un rospo o un pollo, ma metodica e risultato lo sono.
La fotografia è, al pari di altre espressioni umane, occasione di
conoscenza ed esplorazione. Può essere una finestra verso un cielo
sereno oppure una porta socchiusa che ti angoscia
Per esempio tempo fà Daniele (Danyz) citò una rece apparsa sul sito nadir.it
lettolo, lolui (l'articolo) ho dato uno sguardo alla sezione libri dove la
mia attenzione è stata attratta dal titolo: "La fotografia: illusione o rivelazione?"
gli autori sono Claudio Marra e Francesca Alinovi, da una ricerca scopro che lei
è morta, uccisa da un suo allievo (al Dams presso cui lei insegnava) con cui aveva una relazione.
Il fatto accadde a Bologna nell'estate dell'83 e ricordai subito di averne sentito parlare
da amici. Ma ciò che mi ha costretto a cercare questo libro è stata la lettura di questa
pagina di diario scritta dall'autrice 2 anni prima di morire,
e resa pubblica dalla sorella molti anni dopo l'accaduto, allo scopo di ricordarla:

"Io non volevo morire……
    Se tu mi leggi, ora, ed io sono morta,
    ricorda che io non volevo morire,
    ricorda che io avrei voluto essere immortale
    e non lasciare spoglie vicarie mortali sulla terra.
    Ricorda che, anche faticosamente, avrei retto il peso dei miei anni e la fatica di vivere stretta in un corpo putrido e malato.
    Ricorda, poi, che, per il fatto che mi leggi, io ti amo, come, in vita, ho amato tutti quelli che mi hanno amato e ho amato essere amata senza mai essere capace di manifestare il mio amore.
    Sono sentimentale, questa sera del 20 Dicembre vicino a Natale, e con una febbre d’amore che riverso su dischi e fantasie di incontri inaccaduti.
    Faccio il mio testamento di amore e di morte perchè ho sempre sentito l’amore come morte (e la morte come amore).
    Non voglio morire…….e non posso amare."
    Francesca â€" Diario 20 dicembre 1981

Ma tornando in tema, vorrei citare almeno le prime righe di questo
interessante scritto
-------------
Capitolo primo
La fotografia: l'illusione della realtà

"La gente crede nella realtà della fotografia, ma non in quella della pittura;
il che da un enorme vantaggio ai fotografi. Sortunatamente, però, anche i
fotografi credono nella realtà della fotografia. (Duane Michals, da Real Dreams, 1976)"

La nascita della fotografia, come tutta la sua storia, si fonda su un equivoco strano
che ha a che fare con la sua doppia natura di arte meccanica: quello di essere uno strumento
preciso e infallibile come una scienza, e insieme inesatto e falso come l'arte.
La fotografia, in altre parole, incarna la forma ibrida di un'<<arte esatta>>, e insieme
di una <<scienza artistica>>, che non ha equivalenti nella storia del pensiero occidentale.
-----------------------
Nel capitolo 3 parla dell'epoca Vittoriana e dice:
.... ben presto gli <<amatori>>, maggiormente svincolati, rispetto ai professionisti,
dall'obbligo di dover pubblicamente rendere conto delle proprie azioni, rivendicano per sè
una libertà SENZA LIMITI (il maiuscolo è mio) per quanto, anche in tal caso, spesso offuscata
da sensi di colpa e frustrazioni.
-----------------
Ecco cosa ti dico Pasquale, non ti colpire e non ti frustare,
torna appena puoi a fotografare, un bel sole tramontare, non temere!
  • Claudio
     

pasqualepreiti

molto interessante l'intervento e toccante il pezzo del diario.

Oggi intanto messa alla prova la dp3 quattro

DP3Q1569 by pasquale preiti, su Flickr

Italo

Questa mi piace come distribuzione dei toni ma continuo a vedere un'eccessiva saturazione, specialmente sul mare.  O:-)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Farenzi

vero Italo, puo anche essere che il buon pasqualepreti  abbia un monitor che lo faccia deragliare (poco-poco) sulla saturazione  :?:
SD15 - 18-50, 50 macro, 180 macro, 20 mm. 24-70 mm.
70-200 mm. 35-80 mm. ...
dp2 m. SDQ.

Silvia V

Le immagini sono piacevoli anche se faccio parte del club dei desaturatori  :)) anche il mio spp è praticamente sempre sul -0.3/0.4 se non in monocromo

Interessanti le discussioni che ne sono nate. Da una parte la fotografia come mezzo di realtà o illussione di realtà. Su questo tema mi sono dibattuta anche io anche se, alla base, amo un atteggiamento "sincero" dell'uso del mezzo, proprio perchè (a differenza di altri mezzi artistici) il suo uso improprio può avere delle conseguenze. Parlo, più che altro, della possibile strumentalizzazione di foto giornalistiche ma anche semplicemente nella vita quotidiana possono avere degli impatti. Mi viene in mente, per esempio, la lavanda in provenza. Hanno tutti talmente fatto a gara nel ritoccare le foto di quei paesaggi che quando l'ho avuta davanti di persona sono rimasta un attimo perplessa, inizialmente.  Quando parlo della mia preferenza per uso sincero del mezzo, invece, intendo che anche quando la foto è stata fatta con intento artistico, la fotografia (sia in fase di scatto che di post produzione) può essere differente dalla realtà (prendiamo per esempio le foto di Giacometti in cui sovraespone per fare emergere solo le parti della realtà che vuole imprimere nella fotografia) ma lo è in modo molto evidente e quindi, sincero. Sempre prendendo GIacometti come esempio, è evidente che ci sono altri elementi che gli occhi vedono ma che nella foto non appaiono per scelta e quindi in casi analoghi è, a mio modo di vedere, un uso artistico ma sincero. Non so se si capisce quello che intendo dire  :con:
Comunque il confine è molto labile ed inoltre dipende anche dall'uso che ne si fa. Prendiamo sempre la lavanda in Provenza: se io la "falsifico" per renderla simile a quelle che sono le sensazioni che mi ha lasciato e la tengo per me (o la mia cerchia di conoscenti) è  differente dalla diffusione della stessa fotografia quale rappresentazione della realtà. Nel primo caso trovo anche molto bello che mi venga mostrata così, perchè mi fa conoscere un modo di sentire unico di chi ha scattato quella immagine. Nel secondo caso mi sento, in qualche modo, truffata.

Altro tema interessante è quello lanciato da Italo
Citazione di: Italo il Domenica, 25 Dicembre 2016, 21:41:35
CitazioneInfatti ti ringrazio perché tengo sempre conto delle osservazioni
Spesso, nel modo di trattare le immagini o nel modo di dipingere si intravede la psicologia dell'autore... in questo caso mi sembra che per te la realtà sia troppo monotona per cui ti servono stimoli più forti per poterla apprezzare, mentre per me i colori e le sfumature che vedono i miei occhi sono tanto belli che faccio ogni cosa per poterli riprodurre inalterati. ::)

Rispecchia la psicologia dell'autore? Sì, io mi ci ritrovo in quello che dici ma trarre il significato di una scelta non è sempre semplice ne scontato, proprio perchè la mente semplice non è, così come il vissuto delle persone.

  • Silvia
     
DP3 Merril
Nikon D700
Olympus OMD em1
Nikon F2

"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

pasqualepreiti

Grazie ragazzi per i commenti :-)

La giornata era di straordinaria nitidezza e davvero sareste dovuti essere accanto a me...
il mare era di un blu irreale.
Il monitor non l'ho calibrato, però dovrebbe essere già buono di fabbrica...almeno nelle recensioni mi pare di aver letto così ed ha dei colori straordinari per i miei gusti (è un dell up2715k).

Comunque il "quattro" in condizioni di luce diurna perfetta, mi pare di poter dire che ha raggiunto livelli di dettaglio stratosferici. Nulla da invidiare al Merrill

DP3Q1576 by pasquale preiti, su Flickr

Italo

CitazioneLa giornata era di straordinaria nitidezza e davvero sareste dovuti essere accanto a me...
il mare era di un blu irreale.
Infatti trovo che si possa meglio apprezzare la luminosità di un sole limpido riducendo in PS la saturazione di 25 punti ed applicando "Livelli automatici" (l'originale segue per confronto diretto).
La stessa cosa potrebbe essere fatta anche in quest'ultimo scatto per ridurre l'aspetto itterico del viso di destra.

Edit:
Mi e' capitato di vedere questo confronto sul notebook, che non uso mai per fotografia.... le 2 versioni appaiono pressoche' simili, mentre sul CRT, che uso al 99,9% le differenze sono notevoli.  ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

pasqualepreiti

Io lo sto guardando su schermo amoled del tab s2 e la differenza si vede benissimo  :si:
Generalmente gli schermi dei notebook, Apple, surface e pochi altri a parte, sono pessimi.