E finalmente trovo il tempo di dare una sistemata alle foto del Pride di Padova

Perché inserire foto di un evento del genere in foto storie?
Beh, prima di tutto è stata una passeggiata con degli amici, che hanno molto sentito la manifestazione. L’importanza delle foto era dunque relativa, una “documentazione”. Da qui anche il fatto che per questa volta, la selezione sia di “manica larga”: foto non perfettamente inquadrate, o con qualche difficoltà di autofocus (anche se ad onor del vero, la sigma ha fatto quello che poteva). Ma più che la perfezione tecnica, l’intento è quello narrativo. (Foto scattate con la Sigma SD Quattro, il 18-35 1.8 e qualche scatto con il 18-200)
Partirei subito quindi con il “sottotitolo” dato alla manifestazione, corpi in rivolta

Questa è probabilmente la foto che meno ha bisogno di una didascalia; per la comunità dei partecipanti ovviamente c’è la necessità (come di tutte le persone aggiungo) di poter sentirsi (ed essere) libera di disporre del proprio corpo come meglio ritiene necessario.
Libera da pregiudizi, libera da un sistema burocratico e culturale che ancora oggi rende difficile il pieno sviluppo e vivibilità della propria esistenza in questa società. Coppie che, in quanto non rientranti in quelle cosiddette “tradizionali” uomo+donna, non possono disporre delle stesse tutele, quasi fossero cittadini di diversa importanza.
Per non parlare poi delle -purtroppo- solite cronache di pestaggi, in alcuni casi anche gravissimi, e manifestazioni di intolleranza varie, verso persone con identità di genere ed orientamento sessuale diverse dalla propria.
Si manifesta quindi per “essere liberi” di vivere la propria vita, in quanto “sfera intima” come meglio si ritiene, e come viene garantito ad uomini e donne che si riconoscono in quanto tali


Andando nello specifico, ad esempio, questa è una “lista” di - per lo più - orientamenti sessuali:

E si, ce ne sono parecchi!
Ma il fatto che ce ne siano tanti non deve spaventare od inorridire: ce ne sono tanti, poiché la complessità dell’essere umano, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni è fortunatamente stracolma di sfaccettature e differenze.
Ci si può domandare anche che bisogno ci sia di dover “etichettare” tutto ciò, rendendo ancora più difficile per chi non ha relazioni con questo mondo, capirne i diversi significati. In realtà, oltre alla complessità dei sentimenti di cui sopra, le definizioni sono meri atti di esistenza. Ci si riconosce in una data “categoria” (passatemi il termine), poiché appunto la società è restia ad accettare l’esistenza di tali individui, spesso minimizzando e banalizzando la loro identità; ed è anche un passo essenziale per “descriverla” e farla comprendere. Poiché l’essere umano ha una necessità intrinseca di spiegare , descrivere e categorizzare ciò che non conosce, per poi poterlo assimilare, va da sé che la definizione è un passaggio praticamente obbligato per l’accettazione. In un ipotetico ed ideale scenario, una volta che tutte queste tipologie di persone saranno finalmente accettate e comprese, non si avrà più necessità di categorizzare qualcosa di “normale” (o comunque l’importanza delle definizioni sarebbe drasticamente rivalutata)
La manifestazione si è svolta in un clima sereno, nel centro di Padova, in una caldissima domenica estiva



Arrivando al suo culmine con la rivendicazione dei suddetti diritti


Mi spiace non poter essere più chiaro e specifico sull’argomento, ma sto seguendo anche io da poco questa realtà.
Per capirne qualcosa in più vi invito quantomeno a dare un’occhio alla solita Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Identit%C3%A0_di_genere https://it.wikipedia.org/wiki/Orientamento_sessualeChe dire, la giornata e la passeggiata si sono svolte piacevolmente tra un parco e l’altro (dal parco vicino a piazza Garibaldi, al prato della Valle), nonostante il caldo. La città inoltre si è dimostrata molto ricettiva, con persone che esprimevano il proprio consenso anche da casa e dalle finestre, o comunque ha incuriosito molti passanti, fermatisi a guardare

Ed ad esclusione di una signora, proprio alla partenza, che si è sentita in dovere di… mandare tutti i partecipanti a quel paese, non ci sono stati evidenti dissensi e contestazioni

Ps: Avrei anche qualche foto scattata ai passanti, sicuramente più apprezzabile ed indicativa, ma per meri motivi di privacy non le inserisco (quelle qui caricate sono ovviamente generiche riguardo alla parata, o comunque con il “tacito assenso alla fotografia”)
Non mi resta quindi che concludere, sperando di aver potuto dare una mano a descrivere questa realtà

