IMPRESSIONISMO FOTOGRAFICO (12 immagini)

Aperto da Sardosono, Martedì, 30 Settembre 2025, 21:27:44

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Sardosono

Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono

Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

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Sardosono

Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

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Sardosono

Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Met

Per gli amanti del genere impressionista consiglio Fotosketcher, un favoloso software gratuito con un sacco di opzioni di resa (lo sviluppatore merita comunque una donazione).
I filtri impressionisti di Photoshop sono fermi agli anni '90 e non si potevano guardare neppure a quel tempo: rabbrividisco quasi sempre, guardando i risultati sparsi qua e là per il web.

Altra opzione è quella dell'IA, che ormai ti trasforma una foto in un disegno di Moebius, di Miyazaki o di chi vuoi tu.
Ma qui il controllo sull'effetto è ancora praticamente nullo. Si tenta la fortuna e ci si accontenta dei limiti dello strumento (per ora).

Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

Rino

Ti stai divertendo, eh?  ;)

Esperimenti interessanti ed è sempre una cosa buona provare nuove tecniche e non fermarsi mai, ma nell'insieme non mi convincono.

Forse la strada giusta è quella di intervenire su foto con soggetti molto semplici come la 9.

Sardosono

Citazione di: MetPer gli amanti del genere impressionista consiglio FotoSketcher

I filtri "artistici" di PhotoShop lasciamoli perdere, non valgono e non meritano neppure un minimo commento.

Invece FotoSketcher è un software molto interessante e divertente, e nelle ultime versioni è stato anche migliorato molto (tra l'altro l'ultimo aggiornamento è uscito proprio ieri, release 3.98), ed è ottimo per usi "pittorici", ma NON è per niente adatto per l'uso fotografico. Il problema è che per quanto sia parametrizzato, i risultati finali sono comunque strettamente "pittorici", mentre nell'ambito fotografico è invece assolutamente fondamentale che rimanga sempre evidente la natura fotografica dell'immagine originale. Questo è un punto essenziale, che ho dimenticato di evidenziare nei discorsi che ho fatto finora perché... beh, perché per me era chiaramente scontato, mentre di fatto è evidente che scontato non lo è per niente.

Esprimendo quindi questo concetto fondamentale con altre parole, le immagini risultanti da questo approccio misto fotografico–pittorico devono tassativamente rimanere un mix di entrambe le cose, e non devono MAI finire con l'essere né troppo fotografiche né troppo pittoriche, altrimenti perdono completamente di senso.

Si può dunque usare FotoSketcher anche in questo specifico ambito? Secondo me no, nel senso che anche se siamo già esperti e sappiamo bene cosa fare, questo software ci complica inutilmente la vita, e se invece siamo agli inizi allora addirittura ci indirizza verso una strada sbagliata. Questo perché FotoSketcher nasce per usi strettamente pittorici, nei quali non vi è alcun interesse a preservare la natura fotografica dell'immagine originale, anzi se scompare del tutto in genere è preferibile, anzi è meglio.

Detto questo, è opportuno sottolineare che è proprio la necessità di rimanere sempre all'interno di tale equilibrio che rende difficile questo approccio misto. Ma allo stesso tempo, è proprio questa difficoltà che lo rende interessante e affascinante. Non a caso, è un genere molto apprezzato da chi non è né fotografo né pittore, mentre i praticanti fotografia e pittura (di qualunque livello) rimangono sempre molto scettici, con qualche "tiepido" apprezzamento solo per quelle immagini che più si avvicinano al proprio ambito (il che semmai potrebbe costituire un indicatore per scartarle).

Le poche eccezioni sono solitamente costituite da coloro che hanno sperimentato direttamente e seriamente questo genere, ed hanno quindi toccato con mano la grande difficoltà di ottenere immagini che siano almeno guardabili. Difficoltà che è data dal fatto che le normali fotografie generalmente NON si prestano affatto a simili trattamenti, e di questo pittori e fotografi raramente se ne rendono conto da soli, almeno finché non vi si cimentano "seriamente" di persona.

Infatti, l'errore concettuale ed istintivo che facciamo praticamente tutti (o quasi) è quello di vedere il processo come il "prendere una foto e poi trovare un trattamento idoneo da applicarle sopra": ma questo approccio è destinato al più totale fallimento.

In realtà, il processo è esattamente l'opposto: scegliamo PRIMA un trattamento di nostro gradimento, e POI usciamo in strada in caccia di immagini che siano idonee, ossia che vengano valorizzate da quel trattamento. Il che vuol dire che dobbiamo necessariamente sviluppare una sensibilità sufficiente per andare a scattare non dico a colpo sicuro ma quasi, diciamo che è indispensabile riuscire a fare almeno un centro ogni due o tre, massimo quattro scatti. E vi assicuro che è una cosa tutt'altro che facile. Ma questa è proprio una necessità pratica, sostanzialmente indispensabile, perché se abbiamo bisogno di applicare materialmente il trattamento per poter valutare se è adatto o meno ad una immagine... beh, allora stiamo davvero freschi, perché faremo in tempo ad invecchiare mentre ci proviamo.

Pero, lo ripeto, è proprio questa difficoltà congenita, non tecnica e del tutto peculiare, che rende il tutto così affascinante.... (almeno per me)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono

Citazione di: RinoEsperimenti interessanti ed è sempre una cosa buona provare nuove tecniche
A dire il vero, mi dedico a questo genere fin dai primi tempi della pellicola, e i miei primi esperimenti risalgono alla metà degli anni '70. Chiaramente in analogico strumenti e tecniche sono completamente differenti, ma il principio e lo scopo sono gli stessi.

Poi, all'inizio degli degli anni '90, mentre sviluppavo software per stazioni grafiche, cominciai (per mio personale interesse) anche a sperimentare il trattamento digitale di immagini analogiche scannerizzate, ma quasi subito mi disinteressai del miglioramento dell'immagine dal punto di vista tecnico, e mi dedicai invece alla sua rielaborazione in chiave mista, estetica ed artistica.

Pochi anni dopo (mi pare fosse il 1995) ci fu un episodio che mi dette la misura di quanto fosse efficace e d'impatto questo approccio misto. Ebbi infatti la necessità di escogitare qualcosa che potesse catturare l'attenzione dei grafici di una famosa agenzia pubblicitaria milanese, per la quale tenni una serie di seminari sulle possibilità offerte dalla grafica digitale. In pratica questi signori, grafici e creativi (una ventina abbondante e tutti "con la puzza al naso"), mi ascoltavano solo perché dovevano, ma senza la minima convinzione (oggi potrebbe far sorridere, ma allora i professionisti del settore non erano per niente propensi alla digitalizzazione del loro mestiere, e di fatto mi trovavo di fronte ad un muro compatto di resistenza passiva). Fu così che decisi di presentare loro le mie rielaborazioni artistiche, e furono proprio quelle che riuscirono a rompere il ghiaccio della diffidenza, lasciando emergere prima la curiosità e poi finalmente l'interesse. In conclusione, quello che inizialmente sembrava poter essere un fiasco, alla fine fu invece un pieno successo (che fu anche ben pagato 😉😉😉)

Tornando al mio rapporto con le "immagini diversamente fotografiche", in pratica quando passai dalla fotografia analogica a quella digitale (intorno al 2005), già da più di una dozzina d'anni (e con piena soddisfazione) mi dilettavo in digitale con questo genere di trattamento misto su scansioni da pellicola.



Citazione di: RinoTi stai divertendo, eh?  ;)
Assolutamente sì, eccome! 😊😊😊
Come ho scritto sopra, è da circa cinquant'anni che mi diverto in questo modo, e il bello è che non ho mai smesso di divertirmi. E ne ho anche sempre ricavato (e continuo a ricavarne) grandi soddisfazioni, anche se quasi sempre soltanto al di fuori degli ambiti della pittura e della fotografia (per le ragioni che ho esposto nel post precedente). Ed essendone consapevole, è appunto per questo che fino ad oggi non ho praticamente mai postato nulla di tutto ciò sul forum.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Met

Grazie Antonello per la precisazione, che a questo punto mi rende ancor più confuso sui confini di questa sottocategoria di immagini diversamente fotografiche.

Quindi, se ho capito bene, una foto manipolata rimane "fotografia" finché l'autore vuole che venga letta come tale. Quando il messaggio diventa "sto facendo un'altra cosa", allora scivola verso grafica, illustrazione, pittura digitale.

Per circoscrivere meglio il campo, mi chiedo:

  • le fotografie solarizzate (penso a Man Ray) rientrano in questa categoria?
  • quelle vettorizzate, in stile A Scanner Darkly, pure?
  • se parto da una foto e ci intervengo manualmente, disegnandoci sopra linee per enfatizzare i contorni (in modo simile a quanto si ottiene con la postproduzione algoritmica che ci hai mostrato), siamo ancora nello stesso territorio o è già un passaggio in un altro linguaggio visivo?

Inoltre, ci sono criteri "minimi" che secondo te devono restare per poter parlare ancora di fotografia, per quanto "diversa"?

Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

Ginni

Antonello hai raggiunto il giusto mix: viste su smartphone senza ingrandire sembrano normalissime foto!!!

Sardosono

Citazione di: Met...mi rende ancor più confuso sui confini di questa sottocategoria di immagini diversamente fotografiche
Ecco, questo è proprio il genere di considerazioni che speravo di provocare con i miei post! 👍👍👍

Prima di risponderti voglio però ribadire ancora una volta (perché non lo si ripete mai abbastanza) che quando si tratta di espressione artistica non esistono regole di sorta, qualunque sia il mezzo espressivo in gioco (quindi compresa pittura e fotografia, ovviamente); pertanto definizioni e indicazioni di qualsiasi tipo sono soltanto punti di riferimento e servono unicamente per orientarsi almeno parzialmente tra le molteplici varietà di produzioni esistenti, ma oltre ciò non hanno altro scopo né funzione.

Detto ciò, cominciamo.



Citazione di: MetQuindi, se ho capito bene, una foto manipolata rimane "fotografia" finché l'autore vuole che venga letta come tale. Quando il messaggio diventa "sto facendo un'altra cosa", allora scivola verso grafica, illustrazione, pittura digitale.
Hai capito benissimo, è proprio così. 👍👍👍

In effetti è strettamente implicito anche nei termini che vengono impiegati, perché se per esempio parliamo di "fotografia impressionista" ciò implica che entrambe le componenti debbano essere contemporaneamente presenti e percepibili nel risultato finito. Per cui, dovrebbe apparire quasi scontato che se non si capisce subito che si parte da una fotografia (o anche se soltanto abbiamo qualche dubbio), allora persino il termine stesso non avrebbe più ragion d'essere, ed il tutto perderebbe completamente il senso originale.



Citazione di: Metle fotografie solarizzate (penso a Man Ray) rientrano in questa categoria?
ASSOLUTAMENTE SÌ 👍👍👍

In generale, ogni tipo di intervento che non sia direttamente finalizzato al trattamento della foto in quanto tale, determina una alterazione del mezzo originale che lo rende qualcosa di differente, seppur sempre fotografico, cioè "diversamente fotografico" appunto.



Citazione di: Metse parto da una foto e ci intervengo manualmente, disegnandoci sopra linee per enfatizzare i contorni (in modo simile a quanto si ottiene con la postproduzione algoritmica che ci hai mostrato), siamo ancora nello stesso territorio o è già un passaggio in un altro linguaggio visivo?
ASSOLUTAMENTE SÌ, rimaniamo sempre nello stesso territorio. 👍👍👍

Ti dirò di più: l'impressionismo fotografico nasce proprio in questo modo, già ai primi del '900. Ed è esattamente quel che anche io facevo fin dagli anni '70 in analogico: stampavo l'immagine e ci lavoravo sopra con pennelli, spatole, gessetti, matite, pastelli, carboncini, gelatine, e chi più ne ha più ne metta; poi alla fine, se il risultato mi piaceva, fotografavo e stampavo nuovamente il lavoro finito, in modo da averlo stabile (cioè non deperibile) e riproducibile più volte. Ci volevano tempo e pazienza in abbondanza, diciamo pure senza misura, ma i risultati ripagavano l'impegno.

Ovviamente oggi col digitale è tutto MOOOOLTO più semplice e MOOOOLTO più versatile... 😇😇😇



Citazione di: Metquelle vettorizzate, in stile A Scanner Darkly, pure?
ASSOLUTAMENTE SÌ, ed è il mio stile preferito. 😎😎😎

Qui occorre però fare una precisazione, che dovrebbe essere scontata e superflua, ma si tratta di un concetto che non a tutti è istintivamente chiaro e che identifica appunto quei "criteri minimi" oltre i quali si passa ad altro: ci deve essere sempre e comunque "lo zampino" dell'autore, non soltanto nello scatto fotografico, ma anche nel trattamento successivo, qualunque esso sia. Pertanto, se le scelte del trattamento sono affidate interamente al software, allora per quanto mi riguarda mi rifiuto di considerarlo un lavoro dell'autore. Intendo dire che per me è esattamente la stessa situazione di quegli "artisti" che prendono un animale (per esempio uno scimpanzè), gli mettono a disposizione pennelli e colori e li lasciano pasticciare su una tela stesa in terra: personalmente non li considero artisti ma ciarlatani.

Riguardo alla differenza tra "lo zampino" ed il trattamento automatico del softwarte, ti voglio raccontare un episodio personale che risale a una dozzina di anni fa. Dopo cena se non crollo dal sonno lo scrivo e lo posto, altrimenti domani.

Ma nel caso di A Scanner Darkly "lo zampino" del regista c'è ed è molto evidente, perché il trattamento delle immagini, pur essendo molto "consistente" per l'intera durata del film, cambia comunque significativamente a seconda delle scene, anche se lo spettatore solitamente non è in grado di notarlo da solo. E questi cambiamenti non sono soltanto estetici, ma il regista li usa per accompagnare e sottolineare il contesto, pertanto non ci troviamo in presenza di un intento puramente "impressionista", ma di un chiaro intento "espressionista".

Su questo film ho letto una marea di critiche profondamente incompetenti (ma c'era da aspettarselo), in particolare quando viene descritto come una sorta di "effetto fumetto". In effetti esistono svariati film (quasi tutti assai più recenti) post-prodotti proprio come fumetto, effetto ottenuto con un unico trattamento applicato completamente in automatico dall'inizio alla fine. Ovviamente anche questo approccio è perfettamente legittimo, ma non rientra più nell'ambito artistico e rimane soltanto una scelta tecnica del registra (ma comunque assolutamente legittima, lo ripeto). Tuttavia, accomunare questo genere di film con A Scanner Darkly è una vera assurdità, che dimostra una assoluta mancanza di competenza, oltre che di senso estetico.

Per concludere, di queste 12 immagini che ho selezionato (affinché fossero semplici e "facili"), quasi tutte sono soltanto di intento "impressionista", ossia sono scelte puramente estetiche. Tutte tranne l'ultima, quella al bar. In quel caso, infatti, ho scelto un trattamento che richiama volutamente l'effetto fumetto (ma lo richiama soltanto, però non lo è), in quanto l'ho ritenuto più adatto non tanto dal punto di vista estetico ma soprattutto in quanto più in sintonia col contesto. Non chiedermi il perché, non lo so neppure io, ma ho avuto questa sensazione ed è quella che mi ha spinto. Pertanto, questa dodicesima immagine è chiaramente di natura espressionista perché in questo caso avevo anche l'intento di esprimere qualcosa in più, anche se non so dire cosa fosse. Tutto ciò a conferma del fatto che l'intento espressivo NON è MAI realmente deducibile dal lavoro in sé, ma lo può conoscere soltanto l'autore. Forse.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono

Citazione di: GinniAntonello hai raggiunto il giusto mix: viste su smartphone senza ingrandire sembrano normalissime foto!!!
Ti ringrazio di cuore, perché di fatto è un complimento per me graditissimo! 😇😇😇

Non a caso, infatti, i primi pittori impressionisti affermavano con orgoglio che i loro lavori se visti da idonea distanza apparivano assolutamente tradizionali! 😎😎😎
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE