...come la terra che spera sotto la neve

[edecapitani]

Abbozzo di una serie, la seconda sul tema invernale (in realtà è la prima, quella che ho già condiviso è la terza).
Ho scattato le foto il mattino della forte nevicata del 28 dicembre. Un momento difficile per me eppure bello, progettavo di scalare la Grigna in invernale notturna e fotografare l'alba dalla cima, eppure ripensavo a quello che ci sta accadendo da un anno e quello che avrebbe potuto accadermi e, in quell'insieme di letizia e sereno dolore mi è venuto in mente un testo di Milosz che mi è caro. Ho scattato le foto con quelle parole nella mente. L'ultima foto della serie ha una luce diversa, l'ho fatta due giorni dopo, poco prima del tramonto, in un altro punto della campagna d'intorno, ancora con quel testo nella mente.
Ho volutamente scattato con l'istogramma a destra e ho scaldato un po' la temperatura.
Ci devo lavorare, questa è una prima bozza.

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[Eros Penatti]

Sono molto familiari queste campagne, del resto siamo abbastanza vicini di casa.
Le hai riprese in modo molto naturale ed è questa la loro forza, e l'ultima è stupenda 
Non sono uno scalatore, so cosa mi perdo perché ho visto foto stupende scattate da lassù, non sembrano nemmeno fatte in Lombardia ; purtroppo la Grigna la vedo solo dal basso verso l'alto oppure in lontananza quando esco dal lavoro, è immensa !

eppure ripensavo a quello che ci sta accadendo da un anno e quello che avrebbe potuto accadermi

più che a quello che sarebbe potuto accadermi, continuo a pensare che ho gettato un anno di vita, ed a una certa età un anno di vita è un periodo che costa parecchio, in tutti i sensi 

Complimenti Enrico, anche se mi spiace per la perdita 

[Joserri]

La foto #4 è fantastica; come un cimitero di betulle. Indescrivibile!

[Ginni]

Molto ben curate.
Manca però il testo che avevi il mente quando hai scattato a corredo del tutto.

[edecapitani]

Il testo è quello da cui è tratto il titolo, è un testo di teatro di cui avevo in mente questo passaggio mentre fotografavo

[edecapitani]

Grazie a tutti!

[hobbit]

Dalle foto si nota bellezza, ma anche un senso di desolazione, che mette un po' di tristezza.

[Rino]

Abbozzo di una serie, la seconda sul tema invernale (in realtà è la prima, quella che ho già condiviso è la terza).
Ho scattato le foto il mattino della forte nevicata del 28 dicembre. Un momento difficile per me eppure bello, progettavo di scalare la Grigna in invernale notturna e fotografare l'alba dalla cima, eppure ripensavo a quello che ci sta accadendo da un anno e quello che avrebbe potuto accadermi e, in quell'insieme di letizia e sereno dolore mi è venuto in mente un testo di Milosz che mi è caro. Ho scattato le foto con quelle parole nella mente. L'ultima foto della serie ha una luce diversa, l'ho fatta due giorni dopo, poco prima del tramonto, in un altro punto della campagna d'intorno, ancora con quel testo nella mente.
Ho volutamente scattato con l'istogramma a destra e ho scaldato un po' la temperatura.
Ci devo lavorare, questa è una prima bozza.

Mi piacciono molto, trasmettono emozioni, ma perché non metti il link tra i tag [ i m g ] (quadratino con Monna Lisa in alto a sinistra) in modo da farci vedere le foto stesso nel post?

[edecapitani]

Hai ragione!

[agostino]

Mi piacciono tutte in particola modo l'ultima.
Forse dovresti fare tu un viaggio repartage in Siberia

[OneFromRM]

Forse dovresti fare tu un viaggio repartage in Siberia

Un viaggio "involontario" in Siberia?
Non lo hanno già fatto?

[agostino]

http://forum.foveon.it/index.php?topic=7609.0

[OneFromRM]

http://forum.foveon.it/index.php?topic=7609.0

Bellissime

[edecapitani]

Infatti, bellissime!

[pacific palisades]

http://forum.foveon.it/index.php?topic=7609.0

mi sembra un modo sotteso di spettacolarizzare, mentre l'oggetto industriale è già di per sé spettacolare

(Dopo due anni la penso allo stesso modo: è così artificioso il contrasto perfetto del soggetto rispetto all'ambiente sovraesposto, ma non vi sembrano mezzucci? Cioè c'è un modo di 'trattare' l'immagine che la porta al decorativo. L'immagine decorativa è l'mmagine che Mulas chiamava 'bella' in opposizione a 'buona', oggi l'apice della decorazione è l'estetica del fine-art. Volete una 'finestra sul mondo' o carta da parati?).

(Lo so che mi considerate Anton Ego in Ratatouille  )

[agostino]

Volevo dire che EdCap in Siberia, ma anche a Sibari, potrebbe fare di meglio della tipa.

[pacific palisades]

Fantastico, sei egosintonico 

[edecapitani]

Se dovessi fare un avventuroso viaggio fotografico nel freddo lontano prenderei in considerazione un trekking in Patagonia per vedere e fotografare il Fitz Roy e il Cerro Torre, un po' inflazionati ma ai miei occhi offrono le più belle pareti di granito del mondo.
Un altro sogno ormai irrealizzabile è la taiga che mi affascinò nel bellissimo film "Dersu Urzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure - di Kurosawa. Mi affascinava proprio l'insieme di bellezza e malinconia

Per Francesco: quello che mi colpisce di quei panorami è in bilico tra la bellezza e la malinconia, tra la desolazione e la promessa nascosta ma nel mio animo l'esito finale è una profonda serenità. In una delle fotografie ho volutamente ripreso due alberi lasciando un vuoto a destra. Potevo comporre in modo più equilibrato.
Il testo che mi girava nella mente mentre fotografavo, un po' più allargato è il seguente:

"Adesso sono in mezzo ai vivi come il ramo nudo il cui secco rumore fa paura al vento della sera. Ma il mio cuore è gioioso come il nido che ricorda e come la terra che spera sotto la neve..." Mi fermo qui.

[OneFromRM]

(Dopo due anni la penso allo stesso modo: è così artificioso il contrasto perfetto del soggetto rispetto all'ambiente sovraesposto, ma non vi sembrano mezzucci? Cioè c'è un modo di 'trattare' l'immagine che la porta al decorativo. L'immagine decorativa è l'mmagine che Mulas chiamava 'bella' in opposizione a 'buona', oggi l'apice della decorazione è l'estetica del fine-art. Volete una 'finestra sul mondo' o carta da parati?).

E' un punto di vista. Quando il primo uomo ha tracciato sulla parete di una grotta dei segni che raffiguravano delle "cose", lo ha fatto perché aspirava al "buono" o al "bello"?
Tenuto conto del fatto che buono e bello sono comunque termini relativi, se alcuni di noi commentano che delle foto sono "bellissime" lo fanno perché
1) appagano il loro senso estetico
2) veicolano emozioni
3) sono motori di pensiero
4) insegnano qualcosa sotto il profilo tecnico

Tra queste, le priorità si riordinano a piacere

[agostino]

Se dovessi fare un avventuroso viaggio fotografico nel freddo lontano prenderei in considerazione un trekking in Patagonia per vedere e fotografare il Fitz Roy e il Cerro Torre, un po' inflazionati ma ai miei occhi offrono le più belle pareti di granito del mondo.
Un altro sogno ormai irrealizzabile è la taiga che mi affascinò nel bellissimo film "Dersu Urzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure - di Kurosawa. Mi affascinava proprio l'insieme di bellezza e malinconia

Fatto, unico viaggio impegnativo della mia vita. Era un giro lungo e ho fatto 2 brevi trekking in avviciamento al Fritz Roy e, il secondo giorno, al Cerro che purtroppo era completamente coperto da nubi. Letto dei libri sulle vicende di Maestri e successivi scalatori. Non ancora visto Urlo di Pietra.

[agostino]

e alcuni di noi commentano che delle foto sono "bellissime" lo fanno perché
1) appagano il loro senso estetico
2) veicolano emozioni
3) sono motori di pensiero
4) insegnano qualcosa sotto il profilo tecnico

5) anche tanto per dire qualcosa senza impegno

[OneFromRM]

e alcuni di noi commentano che delle foto sono "bellissime" lo fanno perché
1) appagano il loro senso estetico
2) veicolano emozioni
3) sono motori di pensiero
4) insegnano qualcosa sotto il profilo tecnico

5) anche tanto per dire qualcosa senza impegno

6) coazione a mentire

[pacific palisades]

Anche io uso 'bello' a volte nei sensi che avete scritto. Ma Mulas no. Il senso dato da Mulas è fondamentale per capire quel che intende la grande parte dei fotoamatori e spesso autrici e autori quando apprezzano un'immagine: la decorazione.
Dagli ombrellini colorati di Fulvio Roiter ai vestitini rossi di... ora mi sfuggono due nomi di autrici contemporanee italiane che lavorano sull'autoritratto e si raccontano che il vestitino rosso è un simbolo. Invece è carta da parati.