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Aperto da leleros, Martedì, 23 Agosto 2016, 06:25:44

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leleros

Per chi (ancora) non è inciampato in questo illuminante grafico :D
Vi ritrovate?
Sarebbe interessante anche buttar giù uno schizzo con la progressione della Foveonite 8)



  • Rosario
     

Sardosono

Davvero simpatico e, anche se a prima vista non sembra, persino sottilmente ironico!  :si:

Se devo rispondere seriamente devo dire che no, personalmente non mi ci ritrovo per nulla, anzi per certi aspetti è addirittura a rovescio. Ma non solo: non vi ritrovo neanche il percorso dei fotografi che conosco ed ho conosciuto negli anni, se non in parte per quanto riguarda la stima di sé stessi!!!  :gh:

Scherzi a parte, c'è una riflessione particolarmente seria che mi viene spontanea, ossia la seguente (tutto IMO naturalmente): che il progresso nella conoscenza proceda in crescendo di pari passo col livello fotografico è una chimera, una speranza che non trova alcun riscontro nella realtà. Mi spiego.

Nel mentre che l'aspirante fotografo autodidatta procede sulla strada della conoscenza, la qualità "tecnica" delle immagini che produce sicuramente migliora, ma al contrario e parimenti la qualità "fotografica" peggiora sensibilmente, fino a scadere quasi del tutto. In altre parole, col progredire della conoscenza e col passare del tempo egli produce sempre più "belle" immagini ma sempre meno "buone" foto, al punto che queste ultime diventano un accadimento assolutamente occasionale e fortuito, un "incidente di percorso" del quale è lo stesso aspirante fotografo il primo a meravigliarsi.

Calco la mano sull'espressione "aspirante fotografo" perché questo si è e questo si rimane fino a quando la realizzazione di una "buona" foto non diventa assolutamente prioritaria rispetto alla "bella" foto. Purtroppo però, essere autodidatta costituisce un grande ostacolo, perché è assai difficile capire da soli questa semplice verità, che non si trova in rete e neanche nelle riviste (o almeno, non più in quelle moderne), ed ancora più difficile è comprendere la differenza tra una "bella" ed una "buona" fotografia, cosa che non può essere spiegata a parole ed ancor meno definita formalmente.

Purtroppo, senza una scuola (in senso fotografico, non tecnico) che insegni questo ed indirizzi da subito verso la "buona" fotografia prima ancora di insegnare i rudimenti stessi della tecnica, senza un insegnamento che miri a far comprendere l'essenza della fotografia prima ancora della tecnica, senza una guida lungimirante il percorso sarà inevitabilmente quello che abbiamo descritto in precedenza, ossia si perseguirà sempre è soltanto la "bella" foto, per ritrovarsi prima o poi ma inevitabilmente in piena crisi di insoddisfazione. Eh sì, l'insoddisfazione è certa come la notte dopo il giorno, perché - ahinoi! - il senso estetico che alberga in ognuno, sia egli autodidatta o meno, sa per istinto che "le buone fotografie sono per la stampa, le belle fotografie sono per il cestino!"

Il consumismo dell'immagine ha letteralmente sepolto nell'oblio la cultura dell'estetica che è stata soppiantata dal conformismo estetico, ormai da vent'anni l'aspetto prevale sulla forma, la composizione è ridotta a mera geometria senza correlazione estetica e nel web e nelle riviste non vi è neanche più traccia di simili fondamentali distinguo. Eppure negli anni '70 e '80 se volevi offendere un fotografo bastava definire "bella" una sua immagine, e qualunque fotografo comprendeva bene perché fosse un insulto: oggi lo stesso aggettivo è considerato addirittura un complimento....

Tengo a sottolineare, per concludere, che fare "buone" fotografie non significa affatto essere dei bravi fotografi, così come guidare bene una automobile dopo un corso di pilotaggio non significa affatto essere dei bravi piloti. Significa semplicemente aver finalmente cambiato l'abito mentale che distingue l'essere "aspirante" dall'essere fotografo, significa aver superato quel Rubicone che separa il "fotografo" dal "fotografante", significa insomma aver iniziato davvero a "fotografare"! Perché cercare di realizzare "buone" fotografie infischiandose altamente di farne di "belle" non è un punto di arrivo bensì è solo il punto di partenza, è di fatto l'inizio della fotografia: il cammino per diventare anche bravi è ancora lungo, faticoso ed ovviamente non è per tutti. Però, questo inizio apre finalmente le porte a quella soddisfazione che tutti gli aspiranti fotografi cercano ma che raramente raggiungono. E la prima soddisfazione è data proprio dalla consapevolezza di essere finalmente fotografi, magari mediocri ma pur sempre "fotografi" e non più "fotografanti"!

IMO, naturalmente
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

stenobox

Capisco e condiviso la riflessione e provo ad aggiungere un pensiero:

una volta compresa la differenza tra la bella fotografia che quasi tutti arrivano e saper fare (dopo aver speso 'na valanga di euro in attrezzature e tempo) e la buona fotografia (che invece è appunto molto più difficile da fare) c'è il rischio che l'appassionato medio (escludo chi ci lavora perché almeno ci guadagna) resosi conto di quanta distanza c'è tra le due e quanto difficile sia fare la seconda, perda lo stimolo. Mica è da tutti per l'appunto. Allora aggiungo un pensiero: la buona foto può essere tale per me che sono solo un dilettante anche semplicemente perché a me ricorda qualcosa di importante e la apprezzo perché oltretutto è fatta bene. Per esempio fotografo un banalissimo tramonto/alba sul mare, e me lo stampo, non sarà una buona foto perché non comunica nulla agli estranei né ha un soggetto interessante, non denuncia nulla, insomma è come quella del gatto, ma a me ricorda quel momento della mia vita a distanza di anni. O sbaglio?

Chiaro, questo non farà mai di me un fotografo, perché la mia comunicazione che faccio con questo mezzo è limitata alla mia famiglia o addirittura autoreferenziale, ma mi permette comunque di mantenere lo stimolo.

Sardosono

No, @steno, ciò che fa passare lo stimolo è il mancato raggiungimento del risultato atteso. Se chi fotografa ricerca dentro di sé la buona fotografia, anche senza esserne consapevole, allora sarà perennemente insoddisfatto per la mancanza di risultati e non per la difficoltà nel raggiungerli, ed è tale insoddisfazione che spegne lo stimolo a fotografare. Inoltre, se vi è anche mancanza di consapevolezza ciò rende la situazione senza uscita dato che non ci si rende conto neanche del perché della propria insoddisfazione. Sappi, comunque, che la capacità di riconoscere ed apprezzare la buona fotografia non dipende affatto dal livello né dal talento fotografico, ma solo dal grado di sensibilità estetica, la quale può essere sviluppata anche senza praticare la fotografia, anzi basta fermarsi un attimo a riflettere per rendersi conto che, al contrario, la sensibilità estetica è (sarebbe, dovrebbe essere) un prerequisito per l'espressione fotografica.

Ma veniamo alla sostanza della tua riflessione, perché quello che dici per me è molto interessante, pertinente e perfettamente condivisibile, solo che tu parli di un'altra fotografia, quella della documentazione personale, che è altra cosa rispetto a quella cui mi riferivo io. Vediamo di approfondire il discorso almeno un po', perché ci sarebbe da parlarne per anni per sviscerarlo davvero.

Chiaramente la fotocamera è uno strumento e come tale ha una gran quantità di impieghi. Per l'appassionato di fotografia ne ha almeno uno: la documentazione personale, appunto. Ma che si tratti di eventi familiari o sociali, di viaggi, di elementi del proprio mondo o del proprio vissuto, rimane sempre e comunque documentazione, ne più né meno di quello che è il foto-giornalismo o la fotografia di matrimonio e di eventi in generale. Certo, a seconda del "manico" che sta dietro la fotocamera i risultati potranno essere anche abissalmente diversi sul piano estetico, ma l'importanza dell'immagine ed il valore che essa assume (che sono prettamente soggettivi) risiedono sempre e soltanto nella documentazione del fatto o dell'emozione che richiamano alla memoria. Per molti questo è tutto quello che essi chiedono ed aspirano ad ottenere dalla fotografia: documentare ciò che hanno scelto di ricordare. Di conseguenza, oltre alla funzione di documentazione, l'unica cosa che conta sul piano estetico è soltanto la "bellezza" nell'aspetto, perché non c'è neanche da discutere sul fatto che documentare va bene, ma se la foto è anche bella è certamente molto meglio! Come si suol dire, "anche l'occhio vuole la sua parte!"

Ma esiste anche un altro uso della fotografia, ovvero come mezzo interpretativo ed espressivo, ed è proprio a questo che io mi riferisco. Questa fotografia non ha nulla in comune con la documentazione, neanche le virgole, perché nulla in comune hanno gli stimoli che spingono a fotografare ed altrettanto nulla in comune hanno i bisogni emotivi che cercano di soddisfare. Non lo prescrive il medico di praticare la fotografia con questo fine, dunque se qualcuno mi dice di non esserne minimamente interessato non ho nulla da obiettare ed ha il massimo mio rispetto, anzi ne ho grande stima perché ha capito la differenza e lo ammette senza remore. Ma quando qualcuno pretende di poter mischiare queste due immiscibili finalità, allora la mia reazione è ben diversa: è ancora un principiante?! in tal caso sorrido e cerco di fare del mio meglio per aiutarlo a comprendere quanto sia balzana questa idea; oppure all'estremo opposto, ha lunga esperienza fotografica?! beh, allora mi cadono letteralmente le braccia in terra.

Fintanto che si parla della fotografia in senso di documentazione, come fai tu e come fanno quasi tutti in questo forum, non ho nulla da eccepire, anzi è evidente che se così non fosse non avrei avviato questo forum o l'avrei già chiuso da un pezzo. Ma a me piacerebbe anche poter parlare di "fotografia" e non solo di tecnica; anzi, che ci crediate o meno, io non sono granché interessato alla tecnica e ne parlo solo perché non ho alternativa, in quanto non appena provo a volgere l'attenzione verso l'espressione e l'interpretazione le repliche che leggo mi fanno saltare sulla sedia, senza neanche potermi mettere le mani nei capelli ché ormai non ne ho più!  :-[ Quel che più mi sconcerta e mi demoralizza è che si possa pensare di poter argomentare di espressione fotografica come si fa per la tecnica, alla ricerca di regole e regolette o peggio di verità assolute, cosa che è già sbagliata anche per la tecnica ma diventa devastante se si parla di fotografia. Giusto un esempio: sono profondamente convinto che la nefasta cosiddetta "regola dei terzi" - sigh! - abbia fatto più danni alla comprensione della composizione di quanti ne abbia fatto la distruzione della biblioteca di Alessandria al sapere umano.

Sia ben chiaro: non cercate l'espressione e l'interpretazione nella fotografia professionale, perché il professionista se vuol continuare ad essere tale deve legare l'asino dove vuole il padrone, ossia il committente, deve quindi uniformarsi agli standard ed alle mode del momento, deve in poche parole produrre "belle" fotografie. Se si mette a proporre "buone" fotografie alla clientela, chiude bottega nel giro di una settimana. Certo ci sono eccezioni, ma si conteno sulla punta delle dita quei fotografi ormai "arrivati" da tempo che possono permettersi di presentare quello che gli pare al committente; ed in ogni caso anche questi possono farlo soltanto "dopo" essere arrivati, perché se avessero cercato di farlo "prima" sarebbero "arrivati" soltanto a cambiar mestiere. Ma la maggior parte dei professionisti non sono interessati alla fotografia espressiva e quelli che lo sono devono aspettare le ferie per partire con una compatta all'insegna di "adesso finalmente si fotografa!"

L'aspetto più ironico, quasi beffardo dell'intera faccenda è che proprio il termine "fotoamatore", così carico di significato e di aurea, sia non solo del tutto caduto in disuso, ma addirittura sia diventato quasi sinonimo di "principiante". Ma vi rendete conto dell'assurdità?! Oppure sono io che non ostante il mio essere uomo tecnologico fin dalla più tenera età, sono rimasto ancorato ad un mondo che non c'è più, che vive solo nei ricordi di quattro gatti sopravvissuti come me, obsoleti prima ancora che senescenti?!.... Ma vi rendete conto che proprio il fotoamatore, ossia colui che pratica la fotografia solo per propria scelta e diletto, che proprio il fotoamatore non avendo committenti né alcuno a cui dover rendere conto è l'unico che possa praticarla come gli pare?! E invece no, proprio il fotoamatore rifiuta questa libertà assoluta e si auto impone di seguire quello che fanno gli altri, adeguandosi a mode e tendenze, ma soprattutto - e questo è davvero il colmo! - inchinandosi ai metri di giudizio estetico imperanti, assolutamente ridicoli, scriteriati e privi di fondamento estetico. Da pazzi.

A ben vedere, però, quello di "fotoamatore" è un appellativo nobile, quindi chi rifiuta liberamente proprio quella libertà insita in esso, chi si vergogna di esser definito tale, chi preferisce sentirsi accomunato ai "pro" come se fosse un elevamento di rango, costui certamente non merita di essere chiamato tale, non per me almeno. Chi vuol sentirsi chiamato "avanzato" o "evoluto" si accomodi, che lo si accontenti se così gli aggrada, basta che non chiamiate me in quel modo perché mi offenderei e la mia replica sarebbe tagliente. Quindi, meglio così, meglio che il termine "fotoamatore" sia caduto in disuso, piuttosto che usato a sproposito. Con buona pace di quei professionisti che un tempo ormai lontano ti dicevano: "Come ti invidio, come vorrei tornare ad essere soltanto un fotoamatore...." Mah, forse erano pazzi, oppure non avevano capito nulla della Fotografia, chissà....
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

clax

Come si dice nei forum "quoto" Antonello praticamente in tutto.
Aggiungo due o tre citazioni che probabilmente hanno poco a che fare
con l'argomento ma a me paiono deliziose e tanto basta (scusa Rosario)
------------------------
Diane Arbus :
Non ho mai ottenuto uno scatto così come volevo: è sempre venuto migliore o peggiore.

George Rodger :
Ogni cosa che vedi in basso, sul vetro della tua Rolleiflex è la realtà, le cose come sono.
La Fotografia è cosa deciderai di farne di tutto ciò.

Ansel Adams :
Ci sono due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore.

Lewis Wickes Hine :
La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare.
-------------------

Che cielo stanotte!!  :)
Comunque l'arrivo del Foveon ha praticamente resettato la mia
storia fotografica, quindi la perfezione è lontanissima, per fortuna.





  • Claudio
     

Sardosono

Altro che fuori tema, @clax, tutte e quattro le citazioni che hai riportato sono perfettamente pertinenti agli argomenti dei miei pistolotti e quindi anche allo spunto iniziale fornito da Rosario. Infatti quel diagramma oltre che ironico è però anche emblematico del fatto che il mondo degli appassionati di fotografia (e non solo) è convinto di una assurdità: che la fotografia sia quella che pensano e che credono di conoscere, e che la Fotografia con la F maiuscola (intesa come espressione ed interpretazione fotografica) sia solo una questione di maggior grado di abilità, che richiede certamente qualche passo in più per essere raggiunta e che quindi si trova più avanti ma essenzialmente sulla stessa strada della fotografia che conoscono. Invece non è così, sono strade totalmente differenti, che in comune hanno soltanto un primo pezzetto, quello dei "gattonamenti" iniziali, ma poi si separano per sempre per non incontrarsi mai più.

Ogni cosa che vedi in basso, sul vetro della tua Rolleiflex è la realtà, le cose come sono.
La Fotografia è cosa deciderai di farne di tutto ciò.
- George Rodger
Quando leggete il commento ad una immagine (che sia vostra o meno non cambia) nella quale il commentatore identifica con minuzia tutti i difetti tecnici in essa contenuti, i casi sono due: 1) la foto aveva scopo prettamente documentario: beh, se i commenti sono sensati allora nulla dire; oppure 2) la foto vuole essere una "buona" foto, quindi non finalità documentaria ma estetico-espressiva: allora rileggete questa citazione di George Rodger e poi scegliete se mettervi a ridere o a piangere, fate voi.

La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare. - Lewis Wickes Hine
Ci sono due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore. - Ansel Adams
Quando qualcuno commenta una immagine (che sia vostra o meno non cambia) sul piano compositivo (quindi estetico-espressivo e non documentario) dicendo come "lui" avrebbe fatto, siate certi di una cosa: chi commenta non ha la più pallida idea di come si legga una Fotografia.

Non ho mai ottenuto uno scatto così come volevo: è sempre venuto migliore o peggiore. - Diane Arbus
Quando osservi per l'ultima volta una tua immagine prima di buttarla con dolore nel cestino, rileggi questa citazione e sorridi!
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

leleros

 ^-^ ci sono riuscito, speravo in una risposta del nostro Sardosono al divertente grafico in apertura...
Anche io come Claudio appoggio il pensiero di Anto, parola per parola (tranne per il commento alla citazione di Adams): peccato però che non riesco a metterlo in pratica :cry:
La mia parte tecnica trova sempre una "buona" ragione per primeggiare, tutta la gioia del mio cestino grrrrr…
Mmmmm..... ma non ci sono esercizi per annoiati fotografi amatoriali che possano sradicare la nostra BUONA fotografia? :))

Si però dai Anto... hai mai pensato di fare politica? Hai una naturale abilità per la manipolazione mentale che... :P
  • Rosario
    Â