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La foto grafia é morta (forse definitivamente)

Aperto da Pinus, Domenica, 31 Agosto 2025, 21:57:44

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Pinus

Se giá togliere cartelli, auto, persone, correggere prospettive, cambiare cieli etc erano pratiche per cui le immagini risultanti potevamo essere considerate appunto solo immagini digitali e non fotografie, ora con l'evoluzione che c'è stata negli ultimi giorni siamo forse all'inizio della morte definitiva della fotografia. Vi metto un esempio di una foto sfatta con la Rolleiflex, pellicola FP4 se non ricordo male,
quindi pellicola bianco e nero. Non mi era mai piaciuto del tutto lo sguardo della ragazza, per cui ho semplicemente detto a Gemini "vorrei che la ragazza guardasse in camera".

Ecco il prima e il dopo allegato al post. Poi gli ho detto di farla a colori, allegato anche il risultato a colori. :si:

Pensate che é solo l'inizio e che sicuramente anche photoshop iniziarà a funzionare cosi, tutto per prompt per qualunque intervento sull'immagine.

Questa sicuramente non è più fotografia, ma il 99% dei fotografi professionisti userá questi strumenti, come già tutti usano il riempimento generativo assistito dall'ia di photoshop, perchè è troppo comodo e funziona bene.

Infine un'omaggio a Rino, a cui ho chiesto a Gemini di fare una fluente chioma brizzolata, come test di esempio. Chiedo venia, ma stai proprio bene con questa chioma leonina alla Robert Plant!!

Pinus

Funziona bene anche per fargli cambiare colore dei capelli senza cambiare acconciatur, o per cambiarla del tutto ovviamente

BeSigma

Ciao,
di certo compariranno tanti "prodotti" non direttamente legati ad una fotocamera, quindi non definibili fotografie...

Però sono certo che continueranno ad esistere Fotografie vere e proprie e, speriamo, abbiamo sempre qualcosa in più da dire...
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/

Met

Sono d'accordo con la conclusione di Ignazio e provo ad argometarla - perdonami se la prendo un po' alla lontana.

È una litania che ci portiamo dietro dai tempi delle pitture rupestri. E non scherzo: già allora qualcuno avrà detto "ma quel bisonte non aveva mica le corna così dritte!". E non dimentichiamolo: tutti i pittori della storia hanno sempre fatto qualche ritocchino per ingentilire il naso del committente o aggiungere due centimetri di statura al principe di turno. Non c'è nulla di nuovo sotto il sole.

Oggi la solfa è: fotografia computazionale, AI che ti fa sembrare ventenne anche dopo tre matrimoni, blockchain a sigillare il raw come fosse la Sindone digitale. Ma la sostanza rimane quella: in giro c'è un mare di foto mediocri. E la vera "morte della fotografia" non è l'intelligenza artificiale, ma la noia.

Io questa scena l'ho già vissuta. Esame di progettazione architettonica, primi '90: chiedo al prof se posso portare il progetto in 3D disegnato al computer. Non c'erano i PC di oggi, c'erano due 486 per tutta l'università, e bisognava inserire le coordinate a mano come in una partita infinita a Battaglia Navale. Un inferno, ma affascinante. Risultato: "il progetto è da 30, ma vi do 18 perché il lavoro l'ha fatto il computer". Grazie professore, applausi. E allora il voto a chi lo do? Al Pentium?

Qualche anno dopo un'architetta mi assume come se fosse un colpo di fulmine, e indovina perché? Perché sapevo disegnare bene a mano. Disegnare a mano ti obbliga a pensare. Disegnare al computer, se non hai testa, diventa un copia-incolla infinito. E guarda caso, la città è piena di rendering luccicanti sui manifesti di cantiere, ma case che poi assomigliano più a scatole da scarpe che a luoghi abitabili. Anzi, a volte pure le scatole da scarpe sono più accoglienti.

La fotografia è nella stessa condizione. Puoi avere l'AI, i software, i filtri più patinati del mondo: se non hai occhio e cervello, produrrai solo scatole da scarpe visive.
La fotografia è morta? Certo.
E allora lunga vita alla fotografia.
Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

notomb

E' il termine che è obsoleto.
Fotografia va sostituito con immagini, fotografi con produttori di immagini.
La fotografia è morta da tempo. Non esistono più macchine fotografiche ma aggeggi ibridi che fanno un po tutto. L'ultima è stata prorpio la bistrattata SDQ è si è visto la fine che ha fatto.
Nel tempo del digitale ed i social la fotografia aveva 2 strade. Rimanere tale o seguire l'onda. Ha seguito la seconda.
Foto formato francobollo in schermi falsi come le monete da 3 euro. Videocamere per tutti, anche chi non fregava nulla dei video, obiettivi bui come l'eclisse che venivano regalati nei fustini venduti a peso d'oro. Futures che erano nei cagphone messe nelle videocamere. Pazzesco, guai se non ci sono.
Si è diffuso il rachitismo, quando esce un obiettivo la prima domanda è quanto pesa, roba da cicloinvorniti.
Se il riconoscimento Bilico funziona, altrimenti non lo riconosciamo da una Panda. La lista è lunga inutile dilungarsi.
Il risultato di una immagine oggi è per il 70% software, stando basso, tutto il resto è marketing e marchette di forum ed influencer.
Che poi una immagine sia fatta con AI, drone, cagphone, gopro oppure l'ultima "ammiraglia" da 120fps non vedo cosa cambi.
Certamente c'è ancora una esigua minoranza che parla di cose d'altri tempi. Sono come gli umarell che in pensione vanno a vedere i lavori.
  • Davide
     

Pinus

Citazione di: BeSigma il Lunedì, 01 Settembre 2025, 12:00:39Ciao,
di certo compariranno tanti "prodotti" non direttamente legati ad una fotocamera, quindi non definibili fotografie...

Però sono certo che continueranno ad esistere Fotografie vere e proprie e, speriamo, abbiamo sempre qualcosa in più da dire...

Per chi è nato o nascerà in quest'epoca sarà normale poter cambiare l'aspetto di una fotografia con un prompt, la maggior parte degli altri saranno non abbastanza vecchi per essere legati radicalmente a retaggi del passato e il sistema di fatto troppo comodo per non essere utilizzato. Ci saranno quei pochi che probabilmente continueranno ad amare la fotografia a produrne di vere e per vere intendo senza alcun ritocco. Oggi come oggi l'unico certificato di autenticità di una foto è il negativo della pellicola

Verix1

Non penso, personalmente, che il termine "professionista" coincida con ciò che NOI pensiamo della fotografia.
Oggi giorno, CHI è il fotografo professionista? Sulla base di cosa, si basa la sua professionalità? Photoshop? Intelligenza artificiale? Eliminazione di particolari sull'immagine precedentemente (e fugacemente) scattata?
No, a mio avviso, potrebbero coesistere due rami principali di fotografia/fotografo: colui che lavora sul file RAW per declinare leggermente esposizione e colori, e colui che gestisce l'immagine scattata come una "base" dalla quale CREARE.
Nel mio piccolo, non sento di appartenere ai secondi.

EXCEL

Non mi faccio alcun problema, si potrà continuare a fare fotografia anche quando la generazione di immagini con una IA sarà il 99% delle immagini prodotte. In montagna trovo ancora persone che si portano quaderno e matita per disegnare o il cavalletto per dipingere e non ce li ha messi li una macchina del tempo. Paradossalmente quando nel mondo si darà per scontato che una immagine e´ stata prodotta tramite prompt, una fotografia verrà osservata con occhi ancora più curiosi.

Nel mio archivio ormai mi premuro di avere il jpeg finito, il raw e il file xmp con le modifiche apportate, per il resto esistono le analisi forensi LINEE GUIDA PER L'AUTENTICAZIONE FORENSE DI IMMAGINI
DP1 Quattro

Pinus

Citazione di: EXCEL il Lunedì, 01 Settembre 2025, 15:26:33Non mi faccio alcun problema, si potrà continuare a fare fotografia anche quando la generazione di immagini con una IA sarà il 99% delle immagini prodotte. In montagna trovo ancora persone che si portano quaderno e matita per disegnare o il cavalletto per dipingere e non ce li ha messi li una macchina del tempo. Paradossalmente quando nel mondo si darà per scontato che una immagine e´ stata prodotta tramite prompt, una fotografia verrà osservata con occhi ancora più curiosi.

Nel mio archivio ormai mi premuro di avere il jpeg finito, il raw e il file xmp con le modifiche apportate, per il resto esistono le analisi forensi LINEE GUIDA PER L'AUTENTICAZIONE FORENSE DI IMMAGINI

Ben fatto

Sardosono

Poteva mai mancare un mio "pistolotto" su un argomento simile?!... Pensavate di esservelo scampati?!... Illusi...


Cominciamo con una puntualizzazione: la differenza tra fotografi professionisti e fotoamatori NON sta affatto nella "professionalità" e NEPPURE nella "competenza", ma solo e soltanto "NELLO SCOPO" per il quale si fotografa. Tutto il resto è conseguenze di questo.

PROFESSIONISTA è colui il cui scopo è quello di SODDISFARE IL COMMITTENTE (ossia colui che paga), perché in caso contrario rimarrà un fotografo disoccupato e dovrà cambiar lavoro

FOTOAMATORE è colui il cui scopo è quello di SODDISFARE SÉ STESSO, perché in caso contrario rimarrà un fotografo frustrato e dovrà cambiare hobby

(Vi è però anche una terza categoria di "fotografi", della quale parleremo alla fine)

La "professionalità" e la "competenza" non entrano minimamente in gioco quale fattore discriminante, anche se una scarsa professionalità o competenza da parte di un professionista è sicuramente ben più deleteria che per un fotoamatore; ed è per questo che il grado di professionalità e di competenza in ambito fotoamatoriale è in media spaventosamente più basso che in ambito professionale, il che è assolutamente ovvio. Tuttavia, è bene non dimenticare che ci sono comunque fotoamatori che sono di gran lunga più professionali e competenti non soltanto della media dei professionisti, ma anche della stragrande maggioranza di essi. Tra l'altro, qualunque professionista, quando fotografa per sé stesso, è a tutti gli effetti un fotoamatore, libero cioè di fare come gli pare.

Detto questo, "dovrebbe" essere palese che per un professionista non esiste e non può esistere alcuna concessione a qualunque forma di "purismo" fotografico, perché la fotografia è soltanto un mezzo per raggiungere lo scopo, che abbiamo detto consiste nella soddisfazione del committente. Pertanto, qualsiasi concessione in deroga a tale scopo (anche se apparentemente "nobile", come il "purismo fotografico") costituisce di fatto un "errore professionale" e quindi configura una mancanza di professionalità, che piaccia oppure no.

In altre parole, se i miei concorrenti adottano determinati strumenti, posso decidere se utilizzarli anche io oppure no, ma questa scelta è fatta sempre e soltanto in funzione del raggiungimento dello scopo, e non per altri motivi.

Non è invece altrettanto evidente (almeno a prima impressione) il fatto che IL SUDDETTO DISCORSO VALE IDENTICAMENTE ANCHE PER IL FOTOAMATORE, ma dovrebbe bastare una breve riflessione per rendercene conto.

Infatti, anche per il fotoamatore è fondamentale il raggiungimento dello scopo per il quale fotografa, cioè la soddisfazione del committente, ossia lui stesso. Pertanto, così come per il professionista ogni "cliente committente" ha differenti aspettative e quindi differenti saranno le scelte operative che potranno soddisfarlo, allo stesso modo ogni "fotoamatore committente di sé stesso" ha differenti aspettative che potranno soddisfarlo, e quindi differenti saranno le scelte operative che potranno soddisfare le proprie aspettative rispetto alle aspettative degli altri fotoamatori. Quindi, ciò che funziona per gli altri non è detto che funzioni per me, e viceversa.

In altre parole, se gli altri fotoamatori adottano determinati strumenti, io posso decidere se utilizzarli anche io oppure no, ma questa scelta è fatta sempre e soltanto in funzione del raggiungimento del MIO scopo, cioè la MIA soddisfazione, e NON quella degli altri: che mi frega di ciò che fanno gli altri?!...

Oppure, in forma di corollario (che forse è più chiaro): "Se non sono soddisfatto della mia fotografia, ma cosa fotografo a fare?!... "

Tutto questo discorso ci conduce alla seguente brevissima riflessione.

Anche se su mille fotografi non ce ne sono due che concordino su cosa sia il "purismo fotografico", tuttavia è legittimo per ognuno definirlo come gli pare, piantare di conseguenza i propri "paletti" e seguirli fintanto che gli va o che decide di cambiarli. Dove sta quindi il problema?!...

Il problema nasce, purtroppo, dal fatto che la stragrande maggioranza dei fotoamatori NON HA LA PIÙ PALLIDA IDEA DI COSA LO SODDISFI, quindi NON HA IDEA DI QUALE SIA IL PROPRIO SCOPO. In realtà, quasi sempre un'idea ce l'ha, eccome se ce l'ha, ma purtroppo per lui è quasi sempre... SBAGLIATA!

Infatti, la stragrande maggioranza dei fotoamatori è palesemente insoddisfatta dei propri risultati, e ciò è la riprova che la loro ricerca fotografica sta perseguendo una strada che non li soddisfa. Come fai a dirlo? Semplice: proprio perché basano la propria insoddisfazione sui propri risultati, il che è assurdo. La soddisfazione sta nella ricerca del risultato, e NON nel risultato stesso (neppure Michelangelo è mai stato soddisfatto dei suoi risultati, Picasso alcuni lavori li ha provati in centinaia di versioni, prima di... arrendersi, rimanendo comunque INsoddisfatto del risultato).

Conclusione: se ci basiamo sul risultato vuol dire che la ricerca in sé non è soddisfacente, ergo stiamo perseguendo uno scopo sbagliato; ma se lo scopo è quello che veramente ci soddisfa, allora saremo soddisfatti comunque anche se i risultati non saranno soddisfacenti, come è naturale che sia.

Tornando dunque alla questione dell'impatto delle ultime tecnologie sulla "Fotografia", posso dire che – sulla base di quanto ho scritto – personalmente lo ritengo un problema che non esiste, perché il professionista continuerà a fare il professionista, secondo il proprio scopo, così come il fotoamatore continuerà a fare il fotoamatore, secondo il proprio scopo.

Tutto bene e nessun problema, quindi, A MENO CHE....

A meno che non apparteniamo alla terza categoria di "fotografi", della quale abbiamo accennato all'inizio, perché in tal caso son guai.

Si tratta di coloro che NON fotografano per i clienti e NEPPURE per sé stessi, ma fotografano per soddisfare ALTRI, che possono essere i social, gli amici, i parenti, i conoscenti, o chi vi pare. Quelli cioè che fotografano per sentirsi dire "bravo", la cui soddisfazione consiste nel ricevere complimenti. Ecco, per questa terza categoria le nuove tecnologie sono un brutto colpo, perché frasi del tipo "ma questo lo può fare chiunque" saranno sempre più frequenti e per loro sono devastanti.

Ma chi sono quelli del terzo gruppo? Sono tanti, anzi tantissimi, e sono trasversali rispetto alle capacità tecniche: si va dai principianti assoluti, a fotografi tecnicamente preparatissimi, passando per tutti i gradi intermedi. E non sono soltanto "figli di internet", perché erano tantissimi anche decenni prima del web.

E cosa hanno in comune tra loro? Ecco, questa è una domanda alla quale non sono ancora riuscito a trovare una risposta adeguata (anche perché è materia per sociologi, o forse per psicologi, o magari per psichiatri), eppure è una cosa che mi incuriosisce molto... Qualcuno ha qualche idea al riguardo?!....



PS Non ho il tempo di controllare a fondo il testo, se ci sono refusi li sistemerò più tardi
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Pinus

Rimane il fatto che non è più fotografia, che era al centro dello scopo dei fotografi del passato, alcuni diventati famosi grazie alle loro fotografie fatte su commissione, per esempio un reporter come Gianni Berengo Gardin per sua stessa ammissione oggi non potrebbe esistere perchè mancano i committenti. Quella del futuro sarà qualcosa che continueranno a chiamare fotografia, ma di fotoni ce ne saranno parecchi inventati da un IA.

Non è una questione così banale, perchè non ci sono molti altri mestieri,passioni o arti a cui ci si riferisce sempre allo stesso modo, pur essendo state stravolte nella loro essenza dalla tecnologia.


Met

Citazione di: Sardosono il Lunedì, 01 Settembre 2025, 17:30:22E cosa hanno in comune tra loro? Ecco, questa è una domanda alla quale non sono ancora riuscito a trovare una risposta adeguata (anche perché è materia per sociologi, o forse per psicologi, o magari per psichiatri), eppure è una cosa che mi incuriosisce molto... Qualcuno ha qualche idea al riguardo?!....

Fotografi del terzo tipo! RE, MI, DO, DO (un'ottava più basso), SOL. 🎵

Quesito interessantissimo, e prometto una risposta un po' faceta, visto che non sono né psicologo né sociologo (mia moglie sì, quindi per chi volesse un parere "professionale"... fate voi 😉).
L'ormai defunto nonno di un mio caro amico dispensava questa perla di saggezza:

Tre cose per cui si va dritti all'inferno:

  • Commettere atti contro natura (lo so, parlava di sesso, ma io ci leggo anche una morale ambientale... tipo "non violentare la Madre Terra")
  • Rubare per gli altri
  • Tradire la propria consorte... con una più brutta (chiosa veneta, perfida)

Il fotografo del terzo tipo — quello che scatta solo per compiacere gli altri — rientra dritto nella categoria di chi "ruba per gli altri", macchina in mano, anima un in prestito. 😏
Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

Pinus

Citazione di: Met il Lunedì, 01 Settembre 2025, 19:07:47Fotografi del terzo tipo! RE, MI, DO, DO (un'ottava più basso), SOL. 🎵

Quesito interessantissimo, e prometto una risposta un po' faceta, visto che non sono né psicologo né sociologo (mia moglie sì, quindi per chi volesse un parere "professionale"... fate voi 😉).
L'ormai defunto nonno di un mio caro amico dispensava questa perla di saggezza:

Tre cose per cui si va dritti all'inferno:

  • Commettere atti contro natura (lo so, parlava di sesso, ma io ci leggo anche una morale ambientale... tipo "non violentare la Madre Terra")
  • Rubare per gli altri
  • Tradire la propria consorte... con una più brutta (chiosa veneta, perfida)

Il fotografo del terzo tipo — quello che scatta solo per compiacere gli altri — rientra dritto nella categoria di chi "ruba per gli altri", macchina in mano, anima un in prestito. 😏


Concordo, una cosa è certa: se molte più persone scattassero per sé stessi, vedremmo molte meno foto brutte in giro


Sardosono

Citazione di: Pinus il Lunedì, 01 Settembre 2025, 20:23:21Concordo, una cosa è certa: se molte più persone scattassero per sé stessi, vedremmo molte meno foto brutte in giro

Sì, esatto, infatti è proprio questo il punto: che la stragrande maggioranza delle immagini in circolazione è prodotta da chi fotografa per gli altri.

A differenza del professionista, che è quasi costretto ad utilizzare qualunque cosa sia funzionale e disponibile, il fotoamatore è invece libero di fare quel che vuole, per cui continuerà a perseguire la proprio soddisfazione. E quale soddisfazione si potrebbe mai trarre dall'uso di uno strumento che fa tutto lui?!... Ovviamente nessuna, quindi il vero fotoamatore non lo userà, e pertanto la Fotografia in quanto tale continuerà comunque. Il problema è che coloro che fotografano per sé stessi sono una minoranza, e – udite! udite! – SONO SEMPRE STATI UNA MINORANZA, anche prima delle reflex.

Leggendo le terze pagine dei primi del '900 troviamo una visione ricorrente circa la fotografia, ovvero che fosse il rifugio dei pittori falliti. Ebbene, in moltissimi casi era davvero così: stavano cioè nascendo i fotografi del terzo tipo, per travaso dei pittori del terzo tipo. Quando io iniziavo con la fotografia (fine anni '60), già sentivo affermare che con l'avvento della reflex la schiera dei fotografi "narcisi" (così li chiamavano, il "terzo tipo" è solo una espressione estemporanea mia) si ingrossò a dismisura. Con l'avvento del digitale si è avuto – secondo me – un ulteriore massiccio incremento di questa schiera che fotografa "per cercare riconoscimento".

Tuttavia, adesso le nuove potenzialità tecnologiche sono talmente semplici da applicare che le può usare chiunque, per cui il salto tecnologico in corso – sempre secondo me – potrebbe rivelarsi un boomerang e rompere il giocattolo definitivamente, perché nessuno mi loderà per qualcosa che può fare chiunque senza sforzo, nessuno mi darà merito per qualcosa che sa bene che non ho fatto io.

Se sto vedendo giusto, questa volta i fotografi "narcisi" invece di aumentare andranno progressivamente a diminuire (il che non sarebbe una perdita), mentre i fotoamatori rimarranno, una minoranza come sono sempre stati, ma comunque rimarranno e continueranno a fare Fotografia, di ogni livello, da eccellente a scadente, ciascuno secondo le proprie capacità, ma sarà comunque Fotografia. IMO.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Rino

Citazione di: Pinus il Domenica, 31 Agosto 2025, 21:57:44Infine un'omaggio a Rino, a cui ho chiesto a Gemini di fare una fluente chioma brizzolata, come test di esempio. Chiedo venia, ma stai proprio bene con questa chioma leonina alla Robert Plant!!

AhAhAh! Niente male il risultato, quasi quasi dovrei provare a farmi crescere i capelli! L'unica differenza è che i capelli reali sono grigi e bianchi senza alcuna traccia di colore (ma a me piacciono così).